di Paolo Poletti
Paolo Poletti è nato a Civitavecchia (Roma) il 6 giugno 1956.
È attualmente Presidente di Securitalia Security Solutions, azienda del gruppo Sicuritalia, specializzata nella business economic e security intelligence, nelle investigazioni contro lo spionaggio industriale e nella sicurezza logica, nonché cibernetica in particolare.
In precedenza, ha prestato servizio nella Guardia di finanza per 34 anni: licenziato dall’Accademia del Corpo nel 1978, ha raggiunto il grado di Generale di divisione.
Tra gli incarichi più significativi, è stato Comandante del Nucleo di polizia tributaria di Roma, Sottocapo e poi Capo di Stato Maggiore al Comando Generale.
Nel 2008 è stato nominato Vice direttore dell’Agenzia per le informazioni e la sicurezza interna, dove ha prestato servizio fino al giugno 2015.
Da allora al gennaio 2017 ha ricoperto lo stesso incarico presso l’Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna.
Ha frequentato il Corso Superiore di Polizia tributaria nella Guardia di finanza; è laureato in Scienze politiche presso l’Università Statale di Milano e in Scienze della sicurezza economico finanziaria presso l’Università di Roma, Tor Vergata.
Le recenti notizie riportano casi di hackeraggio e accesso abusivo per raccogliere informazioni riservate.
Queste attività hanno lo scopo di ottenere dati sensibili utilizzati poi per dossieraggio, spionaggio industriale e altre forme di manipolazione.
In un mondo digitalizzato, i dati hanno un valore economico e strategico.
Le informazioni personali, professionali e finanziarie sono il nuovo “petrolio” e obiettivo dei cybercriminali.
L’interesse per i dati ha portato a un aumento esponenziale degli attacchi, orchestrati da “cybergang” con risorse e strumenti avanzati.
Nonostante i malware sofisticati, molte cybergang usano metodi economici e collaudati, come il phishing, per accedere a sistemi e informazioni.
Anzi, alcuni gruppi criminali si specializzano nel rubare credenziali di accesso per poi rivenderle, alimentando un mercato nero di dati e accessi.
La cybercriminalità si è trasformata in un’industria organizzata, con ruoli specializzati e un mercato attivo di dati sensibili.
Proteggere i propri dati è essenziale per tutti, non solo per le grandi aziende.
Seguire buone pratiche di sicurezza aiuta a costruire una “fortezza digitale” personale.
Il dossieraggio consiste nella raccolta di informazioni su individui o aziende, senza consenso, per screditare un avversario politico, un concorrente, ovvero per estorsione o ricatto.
Aggiornare regolarmente software e sistemi operativi è fondamentale per chiudere le falle di sicurezza.
Attivare gli aggiornamenti automatici è un modo efficace per proteggersi
La regola del backup suggerisce di avere due copie di backup dei propri dati.
Queste copie devono essere conservate su due tipi diversi di supporti, come ad esempio un disco esterno e il cloud.
Questa pratica consente di recuperare i dati in caso di attacco.
Evitare combinazioni semplici come ‘12345’ o nomi personali.
Creare invece password uniche e complesse, usando:
Entrambi permettono di creare, salvare e autocompletare password uniche e sicure per ogni account, aiutando a migliorare la sicurezza senza dover ricordare ogni password manualmente.
L’MFA aggiunge un ulteriore livello di sicurezza , oltre alla password, un secondo codice spesso generato da un’app sullo smartphone o inviato via SMS. per accedere alle informazioni.
Questo rende più difficile l’accesso non autorizzato.
Il router è il punto d’accesso della rete domestica.
È bene modificare la password di default e attivare la crittografia WPA3 per una maggiore sicurezza.
Domani (Martedì 5 Novembre 2024) la seconda parte