Intervista di TalkCity.it al delegato del sindaco alle zone periferiche a nord

A seguito delle polemiche sorte sui social a discapito del delegato del Sindaco Manuel Gregori, interviene la Presidente del consiglio comunale Emanuela Mari.

«Dispiace che qualche leone da tastiera è arrivato addirittura ad augurarsi che non ci facciano entrare, trascinando Manuel Gregori in una polemica che strizza l’occhio a metodi violenti: dispiace che qualcuno non esiti ad attaccare brutalmente i giovani che si avvicinano alla cosa pubblica, magari per colpire me.
Io invece li ringrazio di tutto cuore».

Questo il commento della Presidente del consiglio comunale Emanuela Mari, che ha portato alla luce l’ennesimo “bubbone social” esploso sul delegato del Sindaco Manuel Gregori, assieme al quale si occupa di avvicinare nuovamente le istituzioni alle problematiche scolastiche più disparate.

Per questo motivo, lo abbiamo intervistato.

Questa iniziativa a qualcuno non è piaciuta…

“Ho avuto l’onore di comparire sulla pagina Facebook di Daniela Lucernoni (Movimento 5 Stelle), in un commento condito con emoticon che vomitano e che ha dato a sua volta la stura ad altri personaggi.

Chi? Consiglieri attuali ed ex consiglieri dei 5 stelle, persone che si erano candidate in Parlamento, addirittura l’ex segretario cittadino del Pd.

Quello che è balzato agli occhi non è tanto il tenore dei commenti, spesso prossimi all’insulto, ma il sostenere che non dovessi proprio entrare negli istituti scolastici!”

Come hai reagito?

“Con molta serenità, rispondendo a commenti di alcuni esponenti del centrosinistra in modo semplice e pacato, affermando e ribadendo il mio ruolo come delegato del sindaco.

È l’ennesima accusa di gente che vuole strumentalizzare politicamente il lavoro della parte Istituzionale dell’amministrazione.

I presidi ci hanno aperto le porte, invitandoci a tornare dal momento che queste visite si erano interrotte da prima della pandemia. Essendo per di più diventati città metropolitana (210 comuni) le scuole sono diventate ancor più difficili da seguire.”

Che situazione hai trovato in questi Istituti Superiori?

“Il Guglielmotti (Civitavecchia), per dirne uno a caso, non è ben messo: si sono dovuti attivare per l’ennesima volta per le infiltrazioni dell’acqua, con le pratiche aperte in regione da Settembre di un anno fa.

Dal momento che in area metropolitana, così come in regione, governano i nostri amici del M5S e del Pd, mi meraviglia il fatto che invece di attivarsi abbiano speso tempo ed energie per promuovere il Biodigestore a Civitavecchia, in barba ai loro princìpi ecologisti alla Greta Thunberg.”

Ti sono state mosse altre accuse? E se si quali?

“Mi è stato detto che non posso entrare come esponente politico all’interno delle scuole, cosa non vera e per la quale sono stato anche aggredito verbalmente da un esponente del “sindacato” studentesco, sabato scorso presso l’Istituto Marconi e sabato sera nelle strade di Civitavecchia da altre persone.

Non capisco questo livore nei miei confronti: ho agito nelle scuole come rappresentante studentesco, senza fare politica come la intendono loro, ma nel vero significato della terminologia, occupandomi della cosa pubblica.

Le scuole sono le fucine dei politici del futuro, a mio avviso. Ma sottoscrivo che i partiti non devono entrarvi, siano essi di destra o di sinistra.

E se mi chiedi chi sono i partiti che infiltrano le scuole… beh, rispondo che mi viene in mente quella storia del bue che dà del cornuto all’asino. E invece ci sarebbe molto su cui confrontarsi e lavorare sul serio, temi veri, sentiti dalle ragazze e dai ragazzi.”

Qualche esempio?

“I temi più sentiti sono certamente la guerra in Ucraina, che preoccupa molto e che apre le porte ad una riflessione ben più ampia, quella dell’instabilità e del senso di precarietà generale. Ora si deve fare quadrato tra studenti, non dividerci su cose futili e senza senso.

Altro tema molto sentito è come vivere la disabilità e facendo un rapido giro per più scuole mi sono reso conto delle varie problematiche presenti, anche a livello psicologico, con disturbi che la pandemia ha purtroppo slatentizzato.”

C. O.

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