Nella giornata del 25 novembre, dedicata in tutto il mondo alla lotta contro la violenza sulle donne, la rete si riempie – come ogni anno – di messaggi, iniziative, slogan e immagini simboliche.
Ma quest’anno, da Ladispoli, arriva una presa di posizione che prova a scardinare la ritualità della ricorrenza, per toccare qualcosa di più profondo: la cultura e la percezione collettiva del fenomeno.
A farsi promotori di questa scelta sono la consigliera comunale PD Silvia Marongiu e Giuseppe Caliccia, che hanno deciso di condividere un messaggio pensato per evitare la ripetizione delle solite frasi di circostanza e puntare invece sulla sostanza emotiva e culturale del tema.
Nel suo intervento, Silvia Marongiu sceglie parole dirette, senza filtri:
“Il corpo di una donna non è un territorio da invadere.”
Una frase che richiama alla responsabilità individuale e collettiva e che sottolinea come la violenza non sia un fatto lontano, confinato ai telegiornali, ma un rischio che riguarda ogni donna.
Marongiu richiama anche gli ultimi passi fatti sul piano normativo: “La nuova legge sul consenso è un passo, ma non basta se la cultura non cambia.”
Una riflessione che amplia il discorso oltre l’aspetto legislativo, indicando nella trasformazione culturale il vero punto di svolta.
Poi un richiamo potente all’identificazione:
“Quella donna potrei essere io, potresti essere tu, tua madre, tua sorella, tua figlia.”
L’obiettivo è chiaro: ricordare che ogni storia di violenza è una ferita che riguarda tutti.
Infine, la scelta del 25 novembre come impegno quotidiano:
“Il 25 novembre non è una ricorrenza: è una scelta. Da che parte stiamo, ogni giorno.”
Caliccia: “Non frasi fatte, ma un messaggio che entra nelle emozioni”
Giuseppe Caliccia spiega il senso della collaborazione con Marongiu e la volontà di produrre un contenuto che non si perda nella routine comunicativa delle celebrazioni:
“Per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne abbiamo scelto di non ripetere i soliti messaggi di circostanza.”
Il lavoro svolto insieme mira a superare stereotipi e retorica:
“Abbiamo lavorato a un contenuto che rifiuta stereotipi, semplificazioni e frasi fatte.”
Caliccia sottolinea poi il valore emotivo del messaggio:
“Un messaggio che entra dove deve entrare: nelle emozioni e nei ricordi. Non per un giorno, ma per ciò che viene dopo.”
Il contributo Social si inserisce in un contesto nazionale in cui la sensibilizzazione è fondamentale, ma spesso rischia di diventare routine.
Il loro messaggio mira quindi a rompere lo schema, spostando il baricentro dalla celebrazione del giorno alla costruzione di una cultura che possa prevenire, riconoscere e contrastare la violenza in ogni sua forma.
E in un momento in cui il tema è quanto mai urgente, la loro scelta di comunicazione non si limita all’informazione, ma invita alla responsabilità personale, all’empatia, alla consapevolezza: non basta ricordare, bisogna scegliere da che parte stare. Ogni giorno.
TalkCity.it Ladispoli