All’indomani della notizia della scelta dell’Amministrazione di investire su un impianto di compostaggio vicino al centro abitato, si torna a parlare del Biodigestore… ecco perchè

Il tema del biodigestore torna a farsi sentire a Civitavecchia, con la crescente consapevolezza che questa tecnologia potrebbe dimostrarsi una scelta migliore rispetto agli impianti di compostaggio tradizionali.
Ecco un’analisi comparativa tra le due tecnologie di trattamento del rifiuto organico, tenendo conto che per AEROBICO si intende il compostaggio, mentre per ANAEROBICO si parla del biodigestore:
1. Tecnologie a Confronto
Gli impianti anaerobici, che sfruttano la digestione anaerobica (Biodigestori), producono biogas e successivamente biometano, con un digestato solido che può essere stabilizzato a seguito.
Al contrario, gli impianti aerobici (compostaggio) trasformano la frazione organica direttamente in compost.
2. Prospettive Economiche
Gli impianti anaerobici beneficiano di incentivi pubblici (come le aste GSE) e possono generare profitti sia dalla vendita di biometano sia dalla valorizzazione del digestato.
Gli impianti aerobici, tuttavia, affrontano un mercato del compost saturo, con prezzi in calo e limitate opportunità di assorbimento.

3. Contesto Normativo e di Mercato
Il biometano è supportato da politiche europee e rappresenta una fonte energetica verde.
Al contrario, il compostaggio è regolato da norme consolidate ma non gode di recenti innovazioni normative o strutture incentivanti.
4. Sostenibilità Ambientale
Gli impianti anaerobici presentano emissioni climalteranti inferiori e consentono un recupero energetico, mentre gli impianti aerobici possono generare odori sgradevoli e non forniscono energia recuperabile.
5. Qualità del Compost e Criticità
Un problema rilevante è la presenza di microplastiche nei materiali in ingresso, che può compromettere la qualità del compost.
Questo rischio non solo limita l’uso agricolo, rendendo il compost idoneo solo per usi florovivaistici, ma potrebbe anche far sì che il residuo debba essere gestito come rifiuto.

Conclusione
In conclusione, a fronte delle recenti evoluzioni normative e di mercato, gli impianti anaerobici
rappresentano una scelta più sostenibile ed economicamente vantaggiosa per il trattamento dei rifiuti
organici.
Con la previsione di saturazione del mercato del compost, è fondamentale pianificare attentamente le strategie commerciali per il digestato prodotto.
Non vogliamo passare per presuntuosi e “saputoni”, ma vorremmo dire all’Amministrazione di Civitavecchia che queste considerazioni sono frutto di una ricerca, neanche tanto approfondita, sul web.
Chiunque può verificarle rendendosi conto che la strada che si sta scegliendo non è la migliore, per tanti
e tanti motivi… senza sottovalutare il maleodore che verrebbe prodotto con l’impianto di compostaggio a
pochi centinaia di metri di distanza dalle abitazioni.
TalkCity.it Redazione
