Tanti vip alla presentazione di “Stai fermo lì”, docufilm della giornalista catanese Clementina Speranza, che ha ricevuto il Premio “Ambasciata Svizzera per la Pace”. Per TalkCity la giornalista Micaela Taroni

“In Italia ho finalmente capito cosa significasse la parola libertà, qui ho avuto la mia rivincita”: Babak Monazzami è un iraniano di 39 anni, un rifugiato politico che scappa dall’Iran dopo aver subito l’ennesima tortura solo per aver indossato una paio di jeans e una maglietta a maniche corte.

Coronato il sogno di una vita libera e piena di sogni in Italia, a Milano, durante un viaggio in Germania gli viene rubata la borsa con alcuni documenti.

Da quel momento la sua vita si trasforma in una nuova odissea. “In Germania mi hanno sequestrato per oltre due anni senza documenti, secondo la polizia erano falsi.

Esausto, solo dopo aver minacciato di darmi fuoco, sono riuscito ad averli indietro. La polizia si era sbagliata, i documenti erano autentici. Ma nel frattempo avevo perso la cittadinanza italiana”.

La giornalista catanese Clementina Speranza ha raccontato l´odissea di Babak in un documentario dal titolo “Stai fermo lì” che ha ricevuto il Premio “Ambasciata Svizzera per la Pace”.

Il documentario, mostrato al Festival dei Diritti Umani di Napoli, é stato presentato ieri presso l´ambasciata svizzera a Roma da Clementina Speranza e dall´organizzatore del festival Maurizio Del Bufalo.

Presente anche il protagonista del documentario Babak Monazzami che ha lanciato un messaggio di inclusione e superamento dei pregiudizi e stereotipi raccontando la sua esperienza di rifugiato politico in Italia.

Cresciuto in un ambiente dove le sue idee politiche e le sue passioni artistiche devono essere sempre

nascoste, Babak ha vissuto una gioventù difficile.

Espulso dalla nazionale under 18 di calcio per non aver rispettato gli standard imposti dal regime (aveva i

capelli alla Maldini e il pizzetto alla Roberto Baggio, suoi idoli). La sua storia è un emblematico esempio

delle difficoltà che affrontano i giovani in Iran.

Il documentario vuole risvegliare la coscienza del pubblico, ricordare quale sia il prezzo che il silenzio può esigere e mostrare anche il coraggio di chi lotta per costruire un futuro migliore, lasciando un potente messaggio di speranza e di libertà.

Molti i personaggi che hanno voluto presenziare l’importante avvenimento,

tra i tanti anche il presidente dell´International Tour Film Festival (ITFF), Piero Pacchiarotti (nella foto

con la giornalista Micaela Taroni)

e l´attrice Isabel Russinova con il marito, regista e producer, Rodolfo Martinelli Carraresi

Il documentario “Stai Fermo Lì” ha ottenuto diversi riconoscimenti. “È una storia molto forte… racconta

come sia ardua l’integrazione in Europa, come anche qui i diritti umani sono spesso violati e non c’è

sicurezza per chi lotta per difendere la libertà.

Obiettivo non è solo quello di risvegliare la coscienza del pubblico, ma anche di ricordare quale sia il prezzo che il silenzio può esigere.

È un invito a non chiudere gli occhi” ha spiegato la regista.

Micaela Taroni per TalkCity.it

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