“Ci hanno baciati via!” Il lamento (amaro) di George e Edith, la statua del bacio ex star di Civitavecchia, ora “parcheggiata” tra le auto a Santa Marinella

“Una volta eravamo icone. Adesso siamo… tra una Panda grigia e un furgoncino della pescheria“.
È la triste parabola di George e Edith, i due protagonisti della celebre statua del bacio – ispirata al celebre scatto di Times Square del 1945 – che per anni hanno vegliato romanticamente sulla Marina di Civitavecchia, abbracciati e fotografati da milioni di turisti sbarcati dalle navi da crociera.
Oggi invece, li trovate lì. Al porticciolo di Santa Marinella. Circondati da parcheggi e clacson, tra un’auto in doppia fila e lo sportello di un SUV che rischia ogni giorno di mozzare loro un arto in resina.
E sì, hanno qualcosa da dire. Anzi, tanto.
George, con la giacca sempre perfetta e l’orgoglio da marinaio: “Siamo passati da crociere e reflex professionali a selfie sfocati tra le macchine. Altro che ‘bacio della vittoria’, qui sembra il bacio d’addio.
Una volta i bambini ci indicavano sorridendo, ora ci guardano con lo stesso entusiasmo riservato a un parchimetro, con la mamma che grida… attento alle macchine! Siamo finiti a fare da spartitraffico, per un capriccio da campanile.”


Edith, romantica ma lucida: “Certo, anche Civitavecchia non è stata tenera. Dopo anni in cui ci coccolavano, ci illuminavano, ci riparavano pure dal maestrale… puff! Via, come un vecchio arredo da cambiare.
Traditi anche lì. Eravamo parte della città, ma qualcuno ha deciso che costavamo troppo e ci hanno sostituito con….. George, con cosa ci hanno sostituito???“
“Con il nulla cosmico… – sospira George. “Un dispetto tra politici e noi nel mezzo. A Civitavecchia quelli che hanno voluto dimostrare di essere migliori di chi c’era prima, e abbiamo pagato noi… qui un Sindaco che ha voluto dimostrare di essere più bravo del suo dirimpettaio… e sempre noi nel mezzo…
Volevano farci scomparire con stile, e invece ci hanno spediti nel limbo urbano, dove dobbiamo sperare che un crocerista arrivi per sbaglio.”

Edith, scuotendo leggermente il capo (per quanto glielo permetta la struttura): “Certo, Santa Marinella è accogliente. La gente è affettuosa e ci sta coccolando con amore… ma lo dicono loro stessi: qui non c’è il flusso di gente; solo qualche curioso del posto, che magari ci ha fatto un post su Facebook con la didascalia “bella la statua”… e poi basta.
Sappiamo già come andrà -dice triste Edith– un po’ di clamore all’inizio, poi il nulla. Quando finirà l’estate, rischiamo di essere dimenticati, come una rotonda decorativa.
Eppure, per anni, siamo stati il simbolo di un ritorno alla vita, di un amore eterno, di una memoria storica.”

“Cough cough…. -tossisce George– …scusa Edith, ma questa macchina diesel sotto di noi ha sgassato e mi è arrivata una nuvola di smog…”
E così, George ed Edith restano lì. Uniti, come sempre, ma un po’ più tristi.
Sperano forse che qualcuno li restituisca alla loro gloria, o almeno li metta in un posto dove non rischino di essere urtati da un parafango.
Nel frattempo, ricordano con nostalgia i tempi d’oro a Civitavecchia, quando il sole tramontava dietro le navi e i turisti si innamoravano della loro eterna posa.

“Ci piace baciare il mare. Ma rischiamo che, finita la prima curiosità, saremo baciati dal disinteresse.” Così chiude George. E lei, Edith, sussurra solo: “Sarebbe una fine ingloriosa per un bacio immortale.”
Ma anche se il posto cambia, l’amore resta. Sempre… solo, magari… un po’ più impolverato.
Ringraziamo George e Edith per questa chiacchierata… esclusiva.
TalkCity.it Redazione
