Si spezza l’equilibrio durato 120 minuti, inevitabilmente, ai tiri dagli 11 metri: il portiere marocchino Bounou tiene vivo il sogno del suo Paese, parando due rigori agli spagnoli

Sarebbe stato strano, in un torneo fin da subito ricco di varie sorprese quale Qatar 2022, veder passare ai quarti di finali tutte le otto squadre sulla carta favorite.

Fino a lunedì infatti, le sei squadre vittoriose agli ottavi (Olanda, Argentina, Francia, Inghilterra, Croazia e Brasile) avevano rispettato il pronostico; la Spagna, chiamata ad unirsi a questo gruppo, ha trovato però di fronte a sé una formazione che le ha tenuto testa per 120 minuti, ottenendo ai rigori una meritata qualificazione.

Per le Furie Rosse continua la maledizione dei penalty: dopo lo scorso Mondiale, contro la Russia agli ottavi, e lo scorso Europeo, contro la nostra Italia in semifinale, gli spagnoli escono ancora una volta per la poca precisione dal dischetto, nonostante il tecnico Luis Enrique avesse affermato che ogni suo calciatore si sarebbe preparato all’eventualità calciando ben 1000 rigori.

L’eroe della serata è il portiere marocchino Yassine Bounou, che il caso vuole giochi proprio in Liga spagnola, nel Siviglia; autore di due parate decisive nella serie dei rigori, ha vinto anche il premio di miglior giocatore del match.

Caso curioso anche quello del rigore decisivo: a prendersi la responsabilità maggiore è stato l’ex interista Achraf Hakimi, che col “cucchiaio” ha superato il portiere spagnolo.

All’Inter il suo allenatore era Antonio Conte che, ironicamente, pronunciò questa frase: “I rigori non li tirerà mai, devono morire tutti gli altri prima di farlo tirare a lui. É veramente una pippa peggio di me quando giocavo”.

Non sappiamo ancora come l’attuale allenatore del Chelsea abbia reagito, ma si sarà sicuramente rimangiato queste parole.

Matteo Lispi

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