Rubrica settimanale di Politica Nazionale a cura di Micaela Taroni

Giorgia Meloni, prima donna premier d’Italia, sfonda uno dei soffitti di cristallo più inscalfibili della storia d’Italia, da sempre arrancante sul tema della parità di genere.

Poco amica delle quote rosa, Meloni propugna lo slogan “pari opportunità per pari capacità”.

Durante il giuramento al Quirinale, la sorella d’Italia mostra tutto il suo cuore di mamma. Le immagini della bionda figlioletta Ginevra che varca la soglia del Quirinale con lo zainetto in spalla è una delle immagini che più rimarrà impressa di questo giuramento che Meloni festeggia in un clima di famiglia.

Del resto al suo fianco si ritrova il fedelissimo cognato Francesco Lollobrigida, neo ministro dell’agricoltura. E praticamente di famiglia è anche il nuovo ministro della difesa Guido Crosetto, fondatore con Meloni di Fratelli d’Italia.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 16-12-2012

La foto del monumentale Crosetto che solleva in braccio Giorgia Meloni fu nel 2013 lo scatto del “battesimo” ufficiale del loro partito.

Non stupisce che è proprio a Crosetto che Meloni dedica la sua stretta di mano più calorosa e commossa durante il giuramento. Perché si sa, solo i compagni di cordata conoscono davvero le tribolazioni passate per arrivare in cima.

Che Meloni abbia a cuore la famiglia lo si nota anche da altri dettagli. Per esempio dal nuovo nome del dicastero per la famiglia che da uno diventa trino, responsabile anche per natalità e pari opportunità in rigoroso ordine.

I critici a sinistra lamentano che un ministero della natalità fa tanto ventennio, ma tant’è – il problema dell’inverno demografico è una questione nazionale e tanto vale non star tanto a badare alle etichette quando si tratta di rialzare la curva demografica.

Per il resto, il giuramento del governo più a destra dalla nascita della repubblica lascia poco spazio alla fantasia – a cominciare dall’abbigliamento dei 24 nuovi ministri. tutti estremamente sobri.

Nemmeno l’esuberante Daniela Santanchè si sottrae dal diktat del tailleur pantalone scuro. In un’atmosfera solenne ma lieta spicca la faccia da funerale del neo ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, non esattamente esultante all’idea di doversi occupare di tutti i guai di bilancio.

Decisamente più allegro Matteo Salvini che non torna al Viminale come avrebbe voluto per dedicarsi al contrasto degli sbarchi a Lampedusa ma che comunque, da neo ministro dei trasporti e delle infrastrutture, potrà quanto meno occuparsi di navi e di ruspe. Che poi sono da sempre i suoi giocattoli preferiti.

Buona navigazione, governo Meloni!

Micaela Taroni

Micaela Taroni (Stampa Estera)

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