Ospite a TalkCity TV la giovane ristoratrice racconta i 76 anni dello storico ristorante di Civitavecchia, che purtroppo ha chiuso i battenti

Questa mattina a TalkCity TV è stata ospite Sonia Capparella, ultima generazione della grande famiglia che per 76 anni (dal 1947) ha gestito uno dei più importanti ristoranti di Civitavecchia: L’Ideale.

L’invito da parte di Corrado Orfini è arrivato dopo la lettera che Sonia ha scritto alla redazione del nostro telematico, e che riportiamo integralmente.

<<Intendo rispondere a quanto ho letto circa la chiusura del Ristorante della nostra famiglia. Il ristorante ideale non era solo meta di cerimonie festose e rumorose.

Avete parlato di un locale che a Civitavecchia ha fatto la storia, che ha scritto nelle pagine di questa città, segnato gli animi dei suoi cittadini e non, senza dargli il valore che merita e soprattutto senza nominare le famiglie che hanno costruito una realtà amata e apprezzata da tutti dal lontano 1947.

76 anni di storia inscritti in poche e povere righe, in cui si sottolineano gli aspetti meno significativi di un locale rinomato e che, realmente, tristemente ha dovuto chiudere.

Vi parlerò io della realtà; sono qui a parlarvi del sacrificio, del dolore, della lotta di chi in quel locale per più di mezzo secolo ci ha sputato il sangue, sono qui per parlarvi di mia nonna che per garantire il meglio dormiva su una poltrona in una stanzetta, sono qui per parlarvi di camerieri che hanno vissuto in quel locale, fatto doppi turni, ma sempre con il sorriso in volto perchè l’ideale era casa.

Casa mia, casa dei miei genitori, casa delle mie zie, miei zii, cugini, cugine e molti atri.

Luogo di ritrovo, di amore, di passione per il buon cibo e per la felicità del cliente, distrutto da chi non concepisce valori come il sacrificio, la difficoltà, il dolore.

Descritto da chi non conosce la realtà, che ha visto l’evento solo come l’ennesima chiusura e non come un vero funerale senza sepoltura per la città.

Del mio ristorante ci potranno fare ciò che vorranno, è vero, ma le risate, i pianti, i momenti impressi in quelle pareti non verranno mai distrutti, ne da voi ne da nessun altro.

E per chi lo prenderà, trattalo come si dovrebbero trattare gli esseri umani, con rispetto e passione.>>

Sonia Capparella

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