Lettera delle educatrici precarie di Fiumicino ai genitori

Lettera di educatrici precarie di Fiumicino ai genitori

Cari Genitori, in questi ultimi mesi molti di Voi sono stati chiamati dai nidi o dalle scuole dell’infanzia dove vanno i propri figli per la chiusura anticipata della sezione.

Questa vi comporta un disagio notevole.

In questa lettera vogliamo spiegarvi cosa è successo.

La colpa di questo disagio non è dovuto a noi ma al Sindaco e al Vice Sindaco che hanno provocato questa situazione.

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Oggi fa scalpore leggere articoli di insegnanti che emigrano in altre regioni ma nel nostro piccolo anche  a noi questo è successo. 

Molte di noi hanno studiato, si sono formate nel campo, con la speranza di avere un contratto fisso.

Abbiamo scelto di farci 30/40 km per un contratto diretto con il Comune di Roma, in qualche municipio.

Premesso che è vero che molte educatrici sono state stabilizzate con l’ultimo concorso, ma molte che prima avevano il contratto per un anno o avevano chiamate giornaliere con il comune, sono rimaste fuori.

Ora dovrebbero avere il contratto con una società interinale.

A livello economico cambia pochissimo, o quasi nulla.

Ma non abbiamo nessun riconoscimento per futuri concorsi.

Prima molte di noi lavoravano a chiamata , anche “giornaliera” , perché poi si sperava in una stabilizzazione oppure nel concorso, come nell’ultimo venivano riconosciute le ore di servizio prestate.

Cosa succede ora? Che tante ragazze o mamme di famiglia che hanno creato una loro esperienza lavorativa, che hanno maturato competenze, molte anche brave educatrici, stanno accettando contratti per un anno o pochi mesi con Roma.

Perché quei contratti riconoscono loro le ore di servizio, essendo diretti con il comune.

Oggi il Comune di Fiumicino non lo può fare, perché ha affidato il servizio ad una società esterna, il cui processo di scelta delle educatrici non è chiaro.

Ad oggi la società è in grande difficoltà a cercare personale perché molte di noi hanno accettato o stanno accettando Roma.

Mai ci saremmo aspettati dalla sinistra, che predica e difende la scuola pubblica, vendesse le professionalità del comune ad una società.

Hanno affidato l’educazione e la crescita dei nostri figli ad una società esterna che neanche forma competenza.

Noi educatrici chiediamo solamente che venga riconosciuta la nostra professionalità e il nostro diritto alla stabilità lavorativa.

Educatici precarie Fiumicino

Riceviamo e pubblichiamo

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