Francesco Settanni: “La politica locale da sempre compromessa e collusa con operazioni di speculazione edilizia di dubbia legittimità”

Lungomare Marconi

Dal Consigliere Settanni riceviamo un comunicato a riguardo la sentenza n. 2919/2022 del 19 aprile 2022 del Consiglio di Stato – Interrogazione consiliare.

La recente sentenza del 19 aprile del Consiglio di Stato riguardante la vicenda dell’edificazione del lotto ubicato in corrispondenza del civico 132 del Lungomare Marconi di Santa Marinella, sul quale sono state edificate alcune eleganti villette a partire dal 2006, con un permesso di costruire (n.85 del 3/4/2007) privo di autorizzazione paesaggistica, getta una nuova ulteriore ombra sulla politica locale da sempre compromessa e collusa con operazioni di speculazione edilizia di dubbia legittimità che hanno snaturato il patrimonio ambientale della città ed hanno originato contenziosi a carico del Comune il cui peso viene fatto gravare sulle spalle dei contribuenti.

In particolare, la sentenza addebitando al Comune, già nel 2018 amministrato dalla giunta Tidei, il grave ritardo nell’inadempimento ad ottemperare alla precedente sentenza n.4404 del 20/07/2018 che già stabiliva l’abbattimento dei fabbricati, ha ora disposto a carico dell’Ente di procedere alla demolizione, fissando termini perentori e la nomina di un Commissario ad acta nella figura del Prefetto di Roma in caso di ulteriore inottemperanza.

Nel merito, tenuto conto sia delle implicazioni della sentenza sul bilancio dell’Amministrazione sia che gli adempimenti disposti comporteranno un ulteriore aggravio sulle risorse pubbliche elargite dai contribuenti, sulla base delle attribuzioni conferite al Consiglio comunale in materia di bilancio, è stato chiesto al sindaco di riferire sulla vicenda ed in particolare di rispondere ai seguenti quesiti:

1.  Come mai egli, in carica nel 2007 ai tempi della concessione del permesso di costruire, abbia autorizzato la realizzazione di tale complesso immobiliare, atteso che il medesimo si trovava in area sottoposta a vincolo paesaggistico per la quale realizzazione, la Regione stessa ha evidenziato che mancava ab origine l’autorizzazione paesaggistica sul progetto assentito coi titoli edilizi annullati.

2.  Come mai il Comune non ha subito ottemperato al giudicato della sentenza della IV sezione del Consiglio di Stato – n. 4409 del 20 luglio 2018, lasciando trascorrere ulteriori 4 anni di grave inadempimento e spendendo invece risorse pubbliche per resistere, inutilmente, in giudizio.

3.  Quali interessi pubblici ha inteso difendere la giunta dando mandato, con la Deliberazione di Giunta Comunale n. 25 del 25/1/2019, di costituirsi in giudizio andando peraltro a difendere diritti di privati ai quali è stato consentito di edificare un complesso immobiliare abusivo.

 4. Quali azioni intenda intraprendere l’Amministrazione comunale in relazione agli obblighi imposti dalla sentenza, ferme restando le responsabilità sia penali per un nuovo eventuale inadempimento sia per il danno erariale ravvisabile.

5.   A quanto ammontano le spese di demolizione e di risarcimento conseguenti alla sentenza e quanto è costato nel complesso alla collettività l’intero contenzioso.

Consigliere Francesco SETTANNI (Gruppo Misto)

Riceviamo e pubblichiamo

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