Il 23 novembre, nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma, si è tenuta una serata di grande rilievo musicale e spirituale, seguita da circa mille persone in un’atmosfera intensa e partecipe.
In prima fila la delegazione del Kosovo con il Primo Ministro Albin Kurti e il Ministro della Cultura, insieme a un parterre istituzionale di alto profilo.
I saluti iniziali di Dario Nanni, presidente della Commissione Giubileo di Roma Capitale, hanno richiamato il senso del Giubileo 2025 e lo sguardo verso il 2033, mentre il senatore Michele Fina ha sottolineato il valore della cultura come spazio d’incontro e della musica come linguaggio capace di superare confini e paure.
A condurre la serata con misura ed eleganza è stata la giornalista Elena Parmegiani, dando ritmo e coerenza a un evento dal forte respiro civile e spirituale.
Il concerto istituzionale, promosso dalla Fondazione Domenico Bartolucci e dall’Opera di Stato del Kosovo, è stato pensato come sigillo musicale del Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza”.
Dopo i saluti, il presidente della Fondazione, Alessandro Biciocchi, ha introdotto l’oratorio chiarendone il valore profondo: il ritorno a Roma dopo la prima esecuzione internazionale di Pristina non era un semplice evento culturale, ma un gesto pubblico di fede, pace e dialogo.
Ai nostri microfoni ha detto con chiarezza che:
“questa esecuzione è tra le più importanti degli ultimi anni perché unisce istituzioni di grande livello e dimostra come la musica sacra sappia costruire ponti reali tra Paesi e culture.”
Il cuore della sera è stato “La Tempesta sul Lago” del Cardinale Domenico Bartolucci, opera rara, scritta giovanissimo nel 1935 e poi rivista nel 1968, oggi riproposta nella sua stesura definitiva.
Un oratorio che racconta il miracolo evangelico della tempesta sedata sul mare di Galilea in due grandi quadri emotivi: prima la pace e la fiducia, poi il buio della paura, fino alla calma ritrovata.
Un viaggio nella fede che parla anche al presente, perché ci ricorda quanto sia facile credere quando tutto è sereno e quanto sia difficile restare saldi quando tutto trema.
Sul podio c’era Jacopo Sipari di Pescasseroli, e la sua presenza ha tenuto insieme musica e cuore. Prima dell’inizio in esclusiva ai nostri microfoni ci ha consegnato la chiave della serata:
“Nei momenti di disperazione bisogna affidarsi a Dio, alla pace, alla gentilezza, alla speranza, perché solo così il conflitto si spegne.”
La direzione di Jacopo Sipari ha dato corpo alle sue parole con un gesto limpido e profondo, tecnica sicura ed empatia rara, capace di unire palco e platea in un’unica comunità d’ascolto.
Il segno più chiaro è arrivato alla fine: una fila spontanea di persone per un grazie, una stretta di mano, una foto.
La chiusura è stata tutta gratitudine e un saluto semplice, “speriamo di rivederci il prossimo anno”, come promessa di continuità.
Spente le ultime note, è rimasta la certezza di una serata che ha superato il concerto: una confessione collettiva di speranza, con Kosovo e Roma fianco a fianco, e la bellezza come forma concreta di pace.
Gli scatti presenti sono stati gentilmente concessi da Giorgio Algherini, fotografo ufficiale del Maestro Jacopo Sipari.
Dino Tropea TalkCity.it Roma
Author
Dino Tropea è scrittore e autore di tre libri: Lasciato Indietro (Armando Editore), Ombre e Luci di un Cammino (Laura Capone Editore) e Il regno sommerso di Coralyn (VJ Edizioni Milano). La sua scrittura, empatica ed evocativa, intreccia narrativa, poesia e riflessione sociale, con un’attenzione particolare ai temi della resilienza, della memoria e della speranza. Oltre all’attività letteraria, è redattore per Mondospettacolo.com e TalkCity.it, dove racconta eventi, musica, teatro e cultura con uno stile coinvolgente e appassionato. Cura progetti editoriali come curatore letterario e conduce programmi radiofonici che danno voce a storie di rinascita, arte e impegno sociale. Per conoscere meglio il suo percorso, leggere i suoi articoli e seguire le sue attività, è possibile visitare dinotropea.it, punto di accesso ai suoi profili social ufficiali.
Dino Tropea è scrittore e autore di tre libri: Lasciato Indietro (Armando Editore), Ombre e Luci di un Cammino (Laura Capone Editore) e Il regno sommerso di Coralyn (VJ Edizioni Milano). La sua scrittura, empatica ed evocativa, intreccia narrativa, poesia e riflessione sociale, con un’attenzione particolare ai temi della resilienza, della memoria e della speranza.
Oltre all’attività letteraria, è redattore per Mondospettacolo.com e TalkCity.it, dove racconta eventi, musica, teatro e cultura con uno stile coinvolgente e appassionato. Cura progetti editoriali come curatore letterario e conduce programmi radiofonici che danno voce a storie di rinascita, arte e impegno sociale.
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