Momenti di alto spessore culturale ieri all’evento organizzato alla Casa Internazionale delle Donne

Donne forti, capaci di lasciare il segno, eppure non sempre ricordate dalla storia come meriterebbero. Isabel Russinova torna sul palco della Casa internazionale delle donne di Roma per il reading con musica dal vivo per celebrare le grandi mecenate della storia, donne di personalità che hanno contribuito all’avanzamento della cultura e delle arti nel nostro paese.

Dopo aver animato le figure di Maria Luisa de Medici, a cui si deve la salvaguardia dei beni culturali della Toscana, Isabella d’ Este grande sostenitrice della cultura, Eva Mameli Calvino, scienziata di fama mondiale e ambientalista, Maria Elia, sostenitrice dell’archeologia e Battista Sforza, una delle più luminose figure del nostro Medioevo, Isabel Russinova dà vita con la sua personalità e una forte capacità di immedesimazione a Olga Brunner, triestina, affascinante pianista e soprano, figlia di Leopoldo Brunner, industriale e banchiere, un suddito austriaco convertitosi all’ italianità.

Russinova descrive con delicatezza le molte sfaccettature di questa donna colta, poliglotta, abile tennista e amante dell’equitazione e musa di Gabriele D’Annunzio.

La sposa felice di Ugo Levi, rampollo di un’ antica famiglia d’affari veneziana, pianista e ricercatore di musica antica, ha condiviso con il marito per la tutta la vita la passione per la musica che la portò ad essere un’importante mecenate del suo tempo.

La vita di Olga è stata piena di avventure, incontri affascinanti, viaggi ed emozioni che Isabel Russinova, nell’ambiente intimo e raccolto della Casa delle donne, riesce a rendere viva e coinvolgente anche a chi finora non aveva avuto modo di conoscere Olga Brunner.

“Adagio di Venturina, Verde Sinfonia” è il titolo della piece, che porta in scena una Olga matura, che facendo i conti con i suoi ricordi e le sue aspettative, decide e pianifica di lavorare alla creazione della Fondazione, così che possa sopravviverle, offrendo alla musica e alle giovani generazioni la possibilità di studiare, conoscere, approfondire e divulgare l’arte musicale.

Tanti sono stati gli incontri interessanti della sua esistenza, come la relazione con Gabriele D’Annunzio che per lei scrisse e a lei dedicò opere come “La rosa della mia guerra, lettere a Venturina”.

“D’Annunzio chiamava Olga Venturina per il colore verde chiaro dei suoi occhi, come la pietra dell’ avventurina. Olga visse e affrontò la grande guerra gli anni che succedettero fino sfociare nel secondo conflitto e il difficile dopo guerra del confine orientale italiano”, racconta Russinova.

Il reading è accompagnato dai delicati interventi musicali di Alessandra Prozzo al flauto. A corredo del testo Russinova ha creato una serie di delicati disegni ispirati alla figura eclettica e sensibile della mecenate.

In scena l’attrice indossa un elegante abito della stilista romana Raffaella Pignataro, verde come gli occhi color mare di Olga. Il reading verrà presto proposto in altre città. “Le mie mecenati amano viaggiare”, sorride Russinova.

Da sottolineare la perfetta regia curata da Rodolfo Martinelli Carraresi.

M. T.

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