Da Ostia a Perugia per fuggire dall’orrore della guerra in Ucraina. È la bella storia di tre insegnanti universitarie riuscite a salvarsi dalle bombe e dalle macerie di Kiev per ricongiungersi con le loro studentesse grazie un ‘corridoio accademico’ e la generosità di tanti enti di terzo settore che si sono messi a disposizione.
“Come tanti insieme ad alcuni partner come ‘Cibo a Costo Zero’ abbiamo avviato una raccolta alimentare e di farmaci destinati all’Ucraina. Durante l’organizzazione dell’iniziativa siamo venuti a conoscenza, grazie al presidente di Confassociazioni Terzo Settore, Massimo De Meo, di un corridoio accademico umanitario che si occupa di mettere in salvo studenti e professori universitari e accoglierli in Italia per continuare il loro ciclo di studi.
Grazie a tante persone perbene abbiamo organizzato i collegamenti con l’Italia e abbiamo trovato riparo in molte università che hanno accolto ragazze e professoresse. Ora stiamo cercando di avviare delle borse di studio. Il sogno è tornare il prima possibile in Ucraina, una volta finita la guerra. In questi giorni arriveranno altre professoresse e studentesse.
È attesa in questi giorni una ragazza di 17 anni: anche lei ha attraversato il confine a piedi, da sola, al freddo e al gelo. Si stima siano almeno tremila le studentesse ancora disperse. Un lavoro mastodontico”.
“Come italiani siamo fieri di quanto i nostri concittadini e le istituzioni stanno facendo per dare fattivo soccorso alla popolazione ucraina e per cercare di riportare la pace. Non posso che essere orgoglioso della rete che stiamo sempre più ampliando con l’ingresso di associazioni di volontariato, in particolare di quelle che si occupano di progetti di ospitalità temporanea di minori, soprattutto orfani e che siamo certi sarà sempre più un riferimento per maggiori collaborazioni tra pubblico e privato”.
Riceviamo e pubblichiamo