“Sono Tommaso, ragazzo cieco che non parla. Ho ricevuto un atto di pesante discriminazione”

Ha fatto subito il giro del web la notizia riguardante la famiglia Pimpinelli, di Nettuno, che ha denunciato una situazione a dir poco sgradevole avvenuta in una struttura alberghiera di San Martino di Castrozza, in Trentino: l’albergatore avrebbe infatti chiesto alla famiglia di cenare in una sala appartata, avendo un figlio disabile.

Questa storia ha lasciato sconcertato tutto il popolo del web, che è intervenuto subito in favore della famiglia Pimpinelli.

Su Facebook la madre:

“Sono Tommaso, ragazzo cieco che non parla. Ho ricevuto un atto di pesante discriminazione.

Mi trovavo presso l’hotel Colbricon di San Martino di Castrozza. Degli ospiti della sala ristorante erano infastiditi dalla mia presenza e se ne sono lamentati con l’albergatrice che ha proposto ai miei di prendere i pasti successivi in una saletta separata dai vetri ambrati oscurati.

Lo ha proposto a noi e non a loro… Sono stato trattato come un cane non ammesso nella sala ristorante comune. Ovviamente siamo ripartiti perché non è piacevole restare dove non si è graditi”.

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