Furti presso la famosa azienda di grande distribuzione Leroy Merlin al negozio di Parco Leonardo: a rubare, due dipendenti

Furti di questo tipo sono difficilissimi da trovare sulle pagine di cronaca, pur se in passato all’interno di Leroy Merlin ne sono avvenuti parecchi e di vario genere.

Quello che andremo a descrivervi oggi è un vero e proprio svuota tutto del negozio, come se ci fosse una mega offerta da non perdere.

Di certo, di utensili scontati l’azienda di Lilla (Francia) ne ha a iosa, basta guardare uno dei tanti volantini che circolano in rete. Se acquisti dal 5 a 15 settembre puoi ricevere un buono sconto da 50 euro per gli acquisti futuri grazie all’offerta Spendi e riprendi; oppure, c’è il 50% di sconto con l’offerta Tutto in ordine in ogni stanza.

A parte questo, poi, ci sono i fatti di cronaca che hanno portato Leroy Merlin su tutte le prime pagine, specie per la portata della furtiva che è stata sottratta dal negozio di Fiumicino.

Leroy Merlin, circa un milione di utensili derubati

In diretta, ORA!

La truffa di circa un milione di euro messa a segno dai dipendenti infedeli è una di quelle che rimarrà nella storia del marchio.

Il gip di Civitavecchia ha emesso le misure cautelari per due dipendenti, uno di 27 e l’altro di 28 anni. Entrambi, però, sembravano esser affiancati da una più vasta rete criminale, la quale riusciva a rivendere utensili, condizionatori, attrezzi e scaldabagni rubati sottobanco.

I due sono stati accusati di vari furti che sono andati in scena a partire dal 2022 fino all’anno successivo. Ora, quando erano pronti a raccogliere i risultati economici del loro lavoro criminoso, sono stati raggiunti dai carabinieri.

Questi ultimi erano stati allertati di ciò che stava succedendo a marzo del 2023. Una denuncia aveva, forse, portato i due a rallentare le attività di furto e il market parallelo creato. Le indagini hanno, comunque, fatto emergere tutta la verità e ora saranno costretti a scontare la pena a loro più consona.

Al momento, uno dei due dipendenti è agli arresti domiciliari, mentre l’altro ha il divieto di dimora a Fiumicino.

Sono in corso ulteriori accertamenti per poter individuare gli altri complici della banda. La rete era talmente estesa che i prodotti rubati venivano venduti sottobanco a prezzi inferiori in confronto a quelli che si potevano trovare sugli scaffali.

M. L.

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