A conti fatti ci si potrebbe chiedere… “Ma siamo davvero sicuri che il governo Meloni sia di destra?”

Da quando Giorgia Meloni è salita a Palazzo Chigi, molti si affannano a etichettare il suo governo come “il più a destra della storia repubblicana”.

Ma se guardiamo ai fatti, con un pizzico di “provocazione”, il dubbio sorge spontaneo: siamo sicuri di non trovarci di fronte, in realtà, ad un governo di sinistra più abile nel mascherarsi?

Un Governo tacciato di essere rappresentativo di patriarcato e maschilismo, che mette a capo una Primo Ministro donna, la prima nella storia della Repubblica Italiana.

Prendiamo gli sbarchi di migranti: secondo i dati ufficiali, nel 2023 — primo anno pieno del governo Meloni — gli arrivi sono aumentati sensibilmente rispetto al 2022.

Altro che “blocchi navali” e “porti chiusi”: sulle coste italiane si è visto un flusso da record.

Un vero assist al sogno di frontiere aperte che fu di altri governi, decisamente non di centrodestra.

E ancora: per l’80° anniversario della Liberazione, Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione in cui si è smarcata con decisione da qualsiasi simpatia fascista.

Un gesto di rottura col passato, applaudito da molti osservatori. Non proprio il copione che ci si aspetterebbe da chi viene costantemente accusato di “fascismo strisciante”.

Nel frattempo, aumentano gli scontri nelle piazze: manifestazioni non autorizzate, cortei di protesta, feriti tra le forze dell’ordine.

Una scena da anni ’70, ma non da governo “repressivo”. Chi oggi scende in piazza sono proprio i figli della protesta, i ribelli che solitamente trovavano nel centrosinistra il loro interlocutore naturale.

Papa Francesco e Giorgia Meloni (da Facebook)

E poi il rapporto idilliaco con Papa Francesco — definito da tanti “il Papa comunista” — non è forse l’ennesima conferma?

Con un pontefice così attento ai temi dell’accoglienza, dell’uguaglianza sociale e della lotta alle disuguaglianze, Meloni riesce a mantenere un canale diretto e rispettoso, senza attriti né polemiche.

Insomma, più che un governo “sovranista” e “reazionario”, quello di Giorgia Meloni sembra essere un governo concreto e calcolatore.

È forse la strategia della nuova politica: predicare “Dio, patria e famiglia” davanti alle telecamere, e governare con pragmatismo, diplomazia e, a tratti, una sorprendente sensibilità progressista.

Forse la verità è che, alla fine, destra e sinistra sono solo etichette buone per le campagne elettorali.

Quando si tratta di stare al governo, invece, tutto si sfuma.

E mentre il popolo si divide ancora su vecchie bandiere, chi guida il Paese ha già capito da tempo che l’unica vera ideologia è quella della responsabilità.

Un concetto che invece di deludere le aspettative ha fatto aumentare i gradimenti verso la prima Premier donna della storia della Repubblica Italiana.

Corrado Orfini

Un pensiero su “Governo Meloni… oltre il concetto di destra e sinistra, con responsabilità”
  1. Finalmente un commento di cronaca sereno ed obbiettivo di chi con coscienza e spirito di servizio rappresenta una realtà concreta che poggia su azioni concrete. Mi corre l’obbligo morale di plaudire a d un modo professionale giornalistico di esporre la vita politica così come è.

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