Appuntamento settimanale con Ivana Puleo, per tutti gli amanti del MARE

Fin dalla notte dei tempi quell’elemento liquido che copre il nostro Pianeta è stato non solo fonte di vita, ma elemento fondamentale di condivisione e di unione.

Tra tutti i mari e gli oceani presenti sul Pianeta Terra, il Mediterraneo resta senz’altro il mare di collegamento per eccellenza, “il Mare in mezzo alle Terre”: un elemento di connessione e moltiplicatore di culture diverse provenienti da terre bagnate ed immerse nello stesso liquido.

Dal mare veniva il cibo e talvolta anche le insidie. Dal mare venivano le genti, spesso con nuove lingue, nuovi costumi, nuovi credi, nuovi Dei.

Dei che, ad esempio, dalla sommità dell’Olimpo viaggiavano tra le vele le onde per trovare una nuova casa, un nuovo tempio, dei nuovi fedeli proprio dall’altra parte del Mediterraneo.

La Valle dei Templi di Agrigento, fondata nel 581 a.C. da “genti” originarie delle isole di Rodi e di Creta ne è un esempio.

Ben undici templi in ordine dorico, tre santuari: un mondo antico che tra il silenzio delle sue pietre ci parla di persone diverse sia nell’aspetto, nella lingua, che nel modo in cui si relazionavano con il mondo spirituale.

Se cerchiamo ancora ecco che troviamo, la colonia greca più occidentale della Sicilia, Segesta, e così via. Questa frontiera liquida che divide le nostre terre, in effetti ci ha sempre unito.

Con la progressiva scomparsa della Magna Grecia e l’avvento inarrestabile di Roma, le colonie cambiarono lingua, abiti e leggi ma gli Dei restarono più o meno gli stessi, anche se mutarono il loro nome.

Ed ecco che Poseidone, divinità greca, Re del mare ma anche Dio dei fiumi, delle tempeste, delle
inondazioni e della siccità, dei terremoti e dei cavalli, qualche secolo dopo diventò il romano Nettuno.

Navigando in mezzo a questo grande Mare, gli uomini attraversarono non solo paesi ma anche i
secoli, cambiando nuovamente i loro costumi, le loro lingue, e il nome dei loro Dei.

  • Scilla – una Nereide trasformata in un mostro marino.
  • Le Sirene – tre ninfe del mare che attiravano i marinai incontro alla morte con il loro canto.
  • Teti – Titanessa delle fonti di acqua dolce, e la madre dei fiumi (Potamoi), delle sorgenti, dei corsi d’acqua, delle fontane e delle nuvole.
  • Talassa – la dea primordiale del mare.
  • Tritone – divinità dalla coda di pesce, figlio e banditore di Poseidone.

Eh sì, perché anche oggi l’uomo abitante del Mediterraneo guarda questa immensa superficie, se
ne sente attratto, ne resta affascinato, e, nonostante tutto, prega e ringrazia Dio.

Se è vero che Italiani sono un “popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori “I pescatori
ne sono a pieno titolo gli ambasciatori: uomini di mare la cui vita si tesse paziente con un lungo filo
fatto di antiche tradizioni, che si intrecciano a gesti scaramantici e riti di devozione.

Gli Otto Mila chilometri di costa hanno tracciato il nostro profilo; i venti di Scirocco, Maestrale,
Tramontana, Grecale, deciso i tempi delle nostre semine, dei nostri raccolti, dei nostri viaggi, i
nostri umori e anche gli amori.

Nei 645 comuni costieri della Penisola italiana si svolgono abitudinariamente centinaia di processioni all’anno dove Santi e Madonne escono per un giorno dalla loro Cappella e si muovono tra la folla di fedeli che accorre devota.

Dalle spalle dei privilegiati trasportatori che dettano i tempi e le soste del corteo, i Santi, le Madonne, osservano la loro gente, ascoltano le loro suppliche, i loro inni e litanie.

Non molto è cambiato nel modo in cui noi esseri terreni ci rapportiamo con le creature celestiali.

La processione ha per alcuni uno scopo espiatorio, propiziatorio, per altri un motivo gratulatorio e anche onorario.

Nonostante gli abiti, i costumi, le lingue e i dialetti dei cortei siano cambiati attraverso il tempo, e nonostante anche i Santi e le Madonne abbiano volti, nomi e abiti diversi lungo le coste Mediterranee, lungo le coste della nostra Penisola, da secoli si alza unanime una preghiera invocata nel nome del Mare.

E voi, a quale processione siete legati?

Ivana Puleo

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