Voli cancellati in via preventiva a seguito di una serie di scioperi riguardanti il trasporto aereo

Voli cancellati in via preventiva a seguito di una serie di scioperi riguardanti il trasporto aereo

Ieri 4 giugno 2023, sono stati circa 50, i voli cancellati all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, voli cancellati in via preventiva a seguito di una serie di scioperi riguardanti il trasporto aereo.

Sono state varie le sigle sindacali che hanno deciso di aderire all’agitazione: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, che hanno organizzato una manifestazione di 4 ore all’esterno del Terminal 3 dell’Aeroporto di Fiumicino con tanto di bandiere sindacali in vista.

Allo sciopero hanno preso parte anche i Cobas dalle ore 13 alle ore 17, USB partecipando con uno sciopero nazionale di 24 ore e diverse compagnie aeree come Vueling, Emirates e American Airlines.

Nonostante i voli cancellati, il 60% delle persone che dovevano partire sono riuscite a prendere il loro aero, questo perché tante compagnie si erano già organizzate preventivamente per far fronte alla sospensione del lavoro, riuscendo così a non causare troppe criticità e complicanze ai passeggeri.

La compagnia Ita Airways aveva informato gli utenti sul proprio sito riguardo i possibili disagi che si sarebbero potuti creare, indicando che dalle 12 alle 17 del 4 giugno ci sarebbero potute essere delle modifiche agli orari dei voli, compagnia che è stata costretta a dover cancellare infatti, 116 voli tra nazionali ed internazionali a causa della manifestazione.

Lo sciopero che era stato indetto per il 19 maggio 2023, ma poi rinviato a seguito dell’emergenza alluvionale avvenuta nella regione Emilia-Romagna, ha riguardato non solo Fiumicino, ma diversi aeroporti nazionali: centinaia di voli sono stati cancellati anche a Linate, Malpensa e Orio al Serio.

Nonostante le varie cancellazioni però, non è previsto nessun rimborso economico per i passeggeri e i turisti.

Nonostante fossero stati avvertiti, in molti si sono trovati costretti a disdire l’hotel, a cambiare itinerario di viaggio o addirittura ad annullare la propria vacanza, fatta poi a ridosso del 2 giugno che per molti ha rappresentato un weekend lungo.

In quanto essendo considerata questa, una causa di forza maggiore, non c’è diritto a nessuna compensazione per i viaggiatori e le compagnie  aeree sono state costrette a provvedere cercando di proteggere i propri clienti in qualche modo, ovvero cercando di ricollocarli su un volo alternativo a quello annullato.

La protesta riguarda il rinnovo contrattuale degli handlers, che secondo diverse sigle sindacali, sono 6 anni che stanno aspettando un aumento del salario che consentirebbe di vivere una vita più dignitosa, ma sul quale ancora ad oggi non si riesce a trovare un accordo.

O. O.

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