Il Comune di Bracciano ha acceso i riflettori su un tema drammatico e troppo spesso dimenticato: le morti “di” lavoro.
È accaduto sabato 25 ottobre 2025, al Teatro Delia Scala, durante la rassegna “Bracciano rompe gli schemi”, promossa dall’Assessorato alla Cultura guidato da Biancamaria Alberi.
Protagonisti della serata il libro “Operaicidio” di Marco Patucchi e Bruno Giordano (Marlin Editore), e il docufilm “Articolo 1” del regista Luca Bianchini, prodotto da Alveare Cinema e Rai Documentari.
A moderare l’incontro il giornalista Marco Ferri, membro della direzione artistica della rassegna. Sin dalle prime battute, Ferri ha sottolineato l’importanza delle parole:
“non si dovrebbe parlare di “morti sul lavoro”, ma “di lavoro”, per evidenziare la radice sistemica del problema.”
I numeri, d’altronde, parlano chiaro: in Italia si registrano mediamente tre vittime al giorno, oltre mille all’anno, con più di 10mila invalidi e un milione di feriti.
Solo nel Lazio, ha dichiarato Ferri, “ad oggi contiamo 77 decessi”.
Il libro “Operaicidio” è un’opera dura e necessaria, scritta da Patucchi, giornalista di “Repubblica”, e Giordano, magistrato di Cassazione ed ex direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
I due autori hanno costruito un dizionario che mette in fila storie, responsabilità e cifre.
“In questo Paese – ha detto Patucchi – stiamo tradendo l’articolo 1 della Costituzione. Le statistiche escludono vigili del fuoco e altre categorie non assicurate all’INAIL. E quando si parla di colpa, si tende ancora a scaricarla sulla vittima”.
Il giornalista ha anche criticato il modo in cui l’informazione tratta il tema, definendolo “un fiume carsico” che ogni tanto emerge per poi scomparire di nuovo nel silenzio.
“Da giornalisti – ha aggiunto – dobbiamo assumerci la responsabilità di raccontare con più forza questa emergenza quotidiana”.
A portare la voce delle istituzioni è stato il sindaco di Bracciano, Marco Crocicchi, che ha fatto un esempio concreto:
“Nei lavori per la posa della fibra, è spesso difficile capire chi stia operando nei cantieri. La frammentazione dei subappalti è un rischio reale. Dobbiamo tutti alzare l’asticella della sensibilità”.
La seconda parte della serata è stata dedicata alla visione del docufilm “Articolo 1”, un’opera che dà volto e voce alle vittime.
Tre storie vere: Luca, operaio travolto da una frana; Lucia, ex camionista rimasta paralizzata dopo una caduta; Sandro, ucciso da un muletto manovrato da un collega.
Nessuna fiction: solo vite spezzate che lasciano il segno.
Bracciano ha scelto di non voltarsi dall’altra parte. E da qui, forse, può partire una nuova consapevolezza: quella che il diritto al lavoro passa, prima di tutto, dal diritto a tornare a casa vivi.
Dino Tropea TalkCity.it Bracciano
Dino Tropea è scrittore e autore di tre libri: Lasciato Indietro (Armando Editore), Ombre e Luci di un Cammino (Laura Capone Editore) e Il regno sommerso di Coralyn (VJ Edizioni Milano). La sua scrittura, empatica ed evocativa, intreccia narrativa, poesia e riflessione sociale, con un’attenzione particolare ai temi della resilienza, della memoria e della speranza.
Oltre all’attività letteraria, è redattore per Mondospettacolo.com e TalkCity.it, dove racconta eventi, musica, teatro e cultura con uno stile coinvolgente e appassionato. Cura progetti editoriali come curatore letterario e conduce programmi radiofonici che danno voce a storie di rinascita, arte e impegno sociale.
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