Si prospetta un “settembre caldo” per chi, come noi, intende difendere il Castello di S Severa da quello
che si legge sulla stampa e su quanto afferma il Sindaco.
Dall’articolo del “Messaggero del 26 agosto si evince che il “business plan” di Laziocrea Lazio intende
rinnovare la convenzione con il Comune di S. Marinella al fine di ampliare le camere della struttura
alberghiera, realizzare un bar ed una sala per congressi e matrimoni:
le stanze d’albergo passerebbero da 14 a 20 “ripensando (!) gli spazi museali” che attualmente si trovano
al primo ed al secondo piano della Rocca, mentre al piano terra sarebbero ospitate mostre temporanee.
Non mancherebbero certo pacchetti per le nozze evitando persino il servizio catering esterno, visto anche l’allestimento di un ristorante.
La location prestigiosa si presta per diventare una struttura super lusso per pochi ricconi!
Mentre la città attende la convocazione di un Consiglio comunale aperto sulla nuova convenzione con
Laziocrea, alla fine di un’estate al Castello all’insegna di una lunga serie di spettacoli gratuiti,
si prefigura la morte del polo museale e storico-monumentale per far posto al super business, col
, sempre fonte “Messaggero”, dell’assessore regionale al bilancio Ghera e dell’ineffabile Assessora alla cultura Baldassarre.
E cosa pensa Gino Vinaccia, nostro assessore alla cultura, dello smantellamento di un museo che racconta la storia non di Pyrgi ma di S. Severa, vale a dire la storia alto medioevale fino all’età moderna del borgo?
E, ancora, cosa intende fare Paola Fratarcangeli, delegata al Castello? E Maura Chegia?
Il Paese che Vorrei chiede che il consiglio comunale aperto sia convocato al Castello di S. Severa a Settembre, come era già stato stabilito, per dare una risposta corale a Laziocrea e ai suoi conti economici a discapito della memoria storica e del patrimonio museale di un’intera comunità.
Il Paese che Vorrei
Riceviamo e pubblichiamo