La provincia alza la voce contro la politica dei rifiuti della Capitale. Fiumicino e Civitavecchia in prima fila

Comitati in piazza del Campidoglio oggi dalle 14 alle 18, in coincidenza della seduta dell’Assemblea capitolina, per denunciare “il tentativo di scaricare su pochi siti il problema della gestione dei rifiuti di Roma Capitale con la scusa delle scadenze dei bandi Pnrr””.

Il Movimento rifiuti zero, l’associazione Aic l’associazione Isde medici per l’ambiente, invita “tutti i comitati in lotta ad essere presenti con i loro portavoce per criticare la scelta del Campidoglio di investire in nuovi impianti di rifiuti digestori anaerobici”.

“Da Casal Selce a Cesano, dalla Valle Galeria a Fiumicino, da Rocca Cencia alla Falcognana, da Magliano Romano a Corcolle, da Albano a Civitavecchia, tutti insieme per dire ‘no’ alla speculazione finanziaria in atto per produrre il gas incentivato dallo Stato con il triplo dei costi di vendita”, è l’accusa dei comitati nella nota di convocazione dell’evento.

Tali scelte, secondo i promotori del presidio, “sono in totale contrasto con l’indirizzo europeo e del Programma ambientale ONU del 2020 sul contrasto ai cambiamenti climatici in atto, che chiede il taglio netto del 45% delle emissioni di metano entro il 2030”. Spiegano in una dettagliata nota.

“Ricordiamo che dal 2020 in Italia si possono finanziare con fondi europei come il Pnrr, oltre ai progetti di riduzione dei rifiuti, soltanto i processi di trattamento rifiuti basati sul riutilizzo, sulla raccolta differenziata e sul riciclaggio che insieme sono stati definiti nella fase di ‘recupero di materia’”.

Le associazioni annunciano di aver già depositato “il ricorso straordinario al capo dello Stato contro l’impiantistica scelta, – spiegano – e diffidiamo la regione Lazio a dare un assenso rispetto ai digestori anaerobici per Roma e Fiumicino, in totale contrasto con il piano gestione regionali rifiuti del 2020, che conferma di privilegiare gli impianti di compostaggio aerobico, impianti di cui chiediamo per la riduzione della capacità a 20 mila tonnellate annue per metterli a servizio delle reali quantità di rifiuti organici prodotte nel Municipio o Comune di riferimento”.

Riceviamo e pubblichiamo

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