Se n’è andato in silenzio, a soli sessant’anni, il professor Agostino Bruzzone, ordinario di Impianti Industriali Meccanici a Ingegneria e anima del corso di Laurea Magistrale Strategos.
Fino all’ultimo giorno aveva dedicato le sue energie alla sua creatura accademica più amata, un percorso unico di ingegneria strategica capace di unire studenti, partner industriali e istituzionali da tutto il mondo.
Martedì 9 settembre, solo poche ore prima della sua scomparsa, aveva organizzato al Galata Museo del Mare un evento che definiva “ludico scientifico”, un momento di incontro e di festa, quasi un testamento di passione e visione.
Agli amici aveva confidato i suoi problemi di salute, senza mai scendere nei dettagli.
A tutti aveva lasciato, invece, la sua eredità più grande: entusiasmo, dedizione, capacità di far sentire chiunque parte di un’avventura comune. Il collega Federico Delfino lo ricorda come
“un grande della simulazione, la cui perdita è una ferita gravissima per la comunità scientifica”.
Io, nel mio piccolo, l’ho conosciuto come navigatore dell’anima. Non era un semplice professore: era un uomo che non temeva la tempesta, perché del mare amava le onde.
Non insegnava soltanto concetti, ma la necessità di affrontare la vita come si affronta una burrasca, con coraggio e onore.
Non potrò mai dimenticare il suo entusiasmo quando gli proposi di scrivere la prefazione di Lasciato Indietro. Accettò senza esitazione, con quella generosità che lo distingueva.
Nella prefazione lasciò parole che oggi brillano come la sua eredità spirituale:
“Lasciato Indietro è un libro impegnativo… richiede molta forza d’animo per riattivare le doti di una persona: Coscienza, Saggezza, Onore, Rispetto e Misericordia.”
E ancora: “Alla nostra Fenice dobbiamo riconoscere che… ha sempre operato per fare quello che ha ritenuto il suo Dovere, anche quando non aveva la speranza nel successo.”
E concludeva: “Risorga quindi la Fenice e torni a volare sul mare, sia burrascoso o calmo…”
Oggi, caro Agostino, è la tua Fenice a spiccare il volo. Con la tua Lanterna di Speranza hai illuminato Culturasentieri bui, coscienze addormentate, pagine dimenticate.
Citavi Lucrezio come si sussurra a un figlio, scorgevi la debolezza e la chiamavi coraggio, affrontavi le onde con la dignità di chi sa firmare ogni navigazione con l’onore.
Non eri confinato a un’aula o a un campus: sapevi intrecciare legami che univano le università del Nord
con quelle di Roma, da Tor Vergata alle altre sedi capitoline, e con grandi realtà industriali come
Leonardo, per Fabaris – gruppo S3K.
Sei stato un interlocutore visionario anche per la Difesa italiana e la NATO, che hanno trovato nella tua esperienza e nella tua capacità di visione un punto di riferimento prezioso.
Ovunque andassi portavi lo stesso entusiasmo, la stessa forza di unire mondi diversi, trasformando ogni progetto in un laboratorio di futuro.
Ricordo con emozione quando venne da Genova fino a Roma per accompagnarmi nella presentazione di Lasciato Indietro al Circolo Ufficiali della Marina Militare. In quell’occasione parlò al pubblico con la stessa passione con cui parlava agli studenti, donandomi la sua voce come un atto di fraternità intellettuale. Disse:
“Un libro come questo è una rotta da seguire. È un segnale che indica non solo il dolore, ma la strada per la rinascita.”
Ora noi restiamo in riva, a guardarti salpare. Che il mare ti accolga come un figlio. Che l’onda ti venga incontro. Che la tua voce continui a insegnare dalla parte giusta del vento.
I funerali si svolgeranno lunedì 15 settembre alle ore 10, nella chiesa di San Bartolomeo a Varazze.
Con gratitudine eterna al Professore che ha dato voce alla mia Fenice.
Dino Tropea. TalkCity.it Redazione