La Consigliera Regionale: “Sulle soluzioni alle criticità sanitarie, il Direttore Generale dell’ASL RM5 non fornisce adeguate risposte”

“Negli ultimi mesi dello scorso anno, ho effettuato molte visite ispettive ai presidi sanitari della ASL RM5 ed ho potuto constatare di persona le criticità che ho tenuto a ribadire ieri, nel corso dell’audizione del Direttore Generale della ASL RM5, Dott. Santonocito.

Molte sono purtroppo le carenze in questo territorio, a partire da quella del personale nel Polo Ospedaliero Colleferro Palestrina, fino alla scelta scellerata di chiudere interi reparti, privando i residenti di servizi essenziali, per destinarli all’emergenza Covid.

Si finanzia la costruzione di nuove strutture ma non si è in grado di garantire il funzionamento di quelle esistenti. Non è pensabile che alcuni cittadini di questo territorio siano costretti ad effettuare il cosiddetto ‘turismo sanitario’ a causa della carenza di posti letto ospedalieri per acuti.

Eppure i numeri parlano chiaro con una percentuale di 0,9 posti ogni 1000 abitanti mentre lo standard romano è di oltre 3 posti ogni 1000 abitanti”. Lo dichiara Francesca De Vito, consigliera al gruppo misto della Regione Lazio.

“Per il comune di Palestrina non sono state fornite risposte né riguardo al reparto di cardiologia che non assicura gli orari notturni e festivi, tantomeno sulla problematica della chirurgia pediatrica. Esiste poi un paradosso relativo alla terapia intensiva inaugurata ben due volte ma, di fatto inesistente.

Inoltre i reparti di ginecologia, ostetricia, neonatologia e pediatria sono stati trasferiti presso l’ospedale di Tivoli e, ad oggi, nessuno è in grado di dire quando potranno essere ripristinati, analoga situazione per quello di chirurgia pediatrica o per un nuovo polo materno infantile”

“Vorrei anche sapere come la Regione intenda diminuire le liste d’attesa del 30% ogni 3 mesi considerando la grande carenza di personale e di attrezzature, comprese quelle per effettuare risonanze magnetiche. Anche su questo aspetto – prosegue – poche risposte e molto confuse.

Per l’arrivo di un nuovo macchinario, chiesto da anni, si sono presi ulteriori 10 mesi di tempo. Sul pronto soccorso di Colleferro, poi, per anni oggetto di promesse e garanzie di ristrutturazione e valorizzazione, neppure una parola. Sottolineo che purtroppo si è parlato solo di promesse e non di impegni, dal momento che non è stato presentato un preciso cronoprogramma di attività, tempi e scadenze”

“Sono rimasta profondamente delusa dall’ennesima audizione autoreferenziale dell’attuale amministrazione che non ascolta le criticità e le necessità reali dei cittadini che non riescono ad usufruire di servizi sanitari degni di essere chiamati tali e che chiedono da anni il rispetto del diritto alla Salute. A loro confermo tutto il mio impegno anche attraverso ascolto e presenza sul territorio”

Riceviamo e pubblichiamo

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