La Consigliera di Fratelli d’Italia: “La Regione non tutela i piccoli malati oncologici”

“Non c’è cosa più brutta per i genitori dei piccoli malati oncologici di sapere che la salute dei propri figli non è tutelata, come si dovrebbe, dal sistema sanitario pubblico.

Scoprire dalla stampa che il reparto a loro dedicato all’interno dell’Umberto I di Roma è ormai praticamente dismesso in favore di strutture in mano ai privati, come il Bambino Gesù e il Gemelli, lascia interdetti.

Per questo ho immediatamente prodotto una interrogazione a Zingaretti e D’Amato che dovrà avere delle risposte rapide e risolutive”.

Lo dichiara Francesca De Vito, consigliere regionale del Lazio del Gruppo Fratelli d’Italia

“Più volte ho sollecitato l’Assessore D’Amato sulla necessità di continuare a tenere attive tutte le attività diagnostiche e terapeutiche, specialmente quelle oncologiche, durante il periodo della pandemia considerando che i pazienti malati di tumore dovrebbero essere tra quelli in cima alla lista delle priorità di un ospedale pubblico.

Ed invece dal 2020, con la scusa del Covid , sono stati tanti i reparti smantellati o chiusi e mai più ripristinati.

Purtroppo tra questi anche quello oncologico pediatrico del Policlinico Umberto I che, senza un atto che ne determini la chiusura, nella realtà lo vede svuotato sia di pazienti che di personale medico”.

“Quello che ritengo più grave, in tutta questa situazione, è che si parli di profitto economico sulla pelle dei piccoli malati.

Già nel 2019, l’allora direttore generale riferiva di un reparto che non poteva rimanere aperto così com’era perché ‘dati alla mano’ non poteva andare avanti per il numero troppo esiguo di piccoli pazienti che, a suo dire, alla fine di quello stesso anno, non superava le 23 unità, numeri non sufficienti a coprire le spese.

Non è chiaro chi abbia voluto la dismissione a vantaggio dei privati, quello che invece appare più limpido è una riqualificazione della struttura a cui hanno contribuito fondi privati per circa 800mila euro e un flusso di pazienti che, secondo le associazioni di volontariato, sarebbe invece di 600 bambini l’anno, tra terapie e follow up”.

“Il pensiero di quanto deleterio possa essere stato per i piccoli, venire sradicati da una situazione di ‘comfort’ che si crea nel rapporto medico-paziente in casi così particolari, non deve aver sfiorato chi parla solo di profitti, per quanto mi riguarda andrò a fondo di questa situazione iniziando dal chiedere all’assessore D’Amato la certezza di una immediata riapertura”

Francesca De Vito

Riceviamo e pubblichiamo

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