“E vissero felici e contenti… consapevoli e liberi”

A cura della Dott.ssa Giulia Gregorini

La Regione Lazio ha previsto all’interno del progetto “nel Lazio con amore” un’iniziativa per coloro che si sposeranno  nel 2022.                 

Sono stati stanziati 10 milioni di euro destinati, fino ad esaurimento fondi, a coloro che avranno i requisiti per effettuare la richiesta di un rimborso di parte delle spese matrimoniali.                                                        

È un’iniziativa che agevola uno degli aspetti che possono inibire la scelta di sposarsi, quello economico, alla luce del calo dei matrimoni, enfatizzato dallo stato pandemico e dalla crisi della precarietà lavorativa che coinvolge in prima linea la generazione dei giovani adulti.

In queste breve righe rifletteremo su alcuni input connessi alle ragioni emotive più sommerse che possono incidere sulla scelta di sposarsi o di non farlo, non ci soffermeremo quindi sulle diverse fedi religiose, seppur centrali nell’attribuzione di significato ad un passo così importante.                                                                                                                       

Le dinamiche psicologiche ed emotive che subentrano in un legame di coppia e nell’equilibrio individuale in relazione al matrimonio sono da integrare nel più ampio e complesso contesto di vita, culturale e valoriale della persona, ma è importante riconoscerle per compiere una scelta libera, e quindi consapevole.      

 È il grado di conoscenza e consapevolezza di sé che determina la maturità emotiva, necessaria per assumersi la responsabilità delle proprie decisioni. 

Per raggiungere una posizione adulta emotivamente e costruire una relazione di coppia fondata sull’intimità, e non sulla dipendenza, è fondamentale avere con la propria famiglia d’origine un rapporto di equilibrio contraddistinto da un sufficiente grado di separazione e vicinanza, che non sia invasione.                                                                       

Il matrimonio non è una tappa obbligatoria nella vita di una persona e di una coppia ma è importante che sposarsi o non sposarsi sia una scelta sintonica con il proprio sentire ed autenticamente condivisa nel legame a due.                                                                               

Le nuove generazioni crescono con modelli che veicolano il valore dell’immediatezza, delle connessioni lampo, normalizzando più la separazione che l’unione.                                                                             

Si tende a soffermarsi poco su un tema fondamentale: l’impegno e il sacrificio nella relazione.

È evidente che la legittimità della separazione è stato un traguardo fondamentale ma è importante interrogarsi sul rischio inverso, quello di essere passati da un modello di coppia fondato sulla dipendenza economica e indissolubile, anche a scapito del benessere delle persone, ad un modello di non coppia, di universi individuali che viaggiano paralleli terrorizzati dall’incontro reale e intimo.

Il matrimonio rappresenta un passaggio di crescita individuale e relazionale, un atto di definizione di Sé rispetto all’Altro, alla famiglia d’origine e alla società, incide sulla costruzione della propria identità.

È una tappa, né un punto di partenza né di arrivo, in un percorso di coppia, fatto inevitabilmente di momenti critici, faticosi e non solo gioiosi e leggiadri.

È importante che la coppia abbia compiuto il passaggio di delusione, abbandonando l’ideale del partner e del rapporto ed incontrando il partner reale con le sue imperfezioni e mancanze.

Sposarsi determina l’acquisizione di un ruolo e la formalizzazione di un nuovo nucleo familiare.

Molte coppie affrontano gli stessi passaggi senza sposarsi, non rappresenta quindi l’unica via possibile ma è importante che non ci sia un rifiuto a priori determinato da timori non riconosciuti o condizionamenti ego distonici.

Nomineremo quindi alcune delle paure inconsce che possono ostacolare una scelta consapevole:
  • Paura della definizione;
  • Paura della responsabilità;
  • Paura di fallire;
  • Paura di tradire la propria famiglia d’origine;
  • Paura di perdere quota della propria libertà individuale.
Al contempo è fondamentale che il matrimonio non venga vissuto come una scelta obbligata per alcune ragioni tra cui:
  • Compiacere le aspettative della famiglia d’origine;
  • Compiacere le aspettative del partner;
  • Considerare il matrimonio un modo per compensare le proprie insicurezze;
  • Essere condizionati eccessivamente dall’orologio biologico;
  • Avere paura di rimanere soli.

L’obiettivo, come per ogni scelta importante della propria vita è poter dialogare con sé stessi e riconoscere il proprio sentire, esprimendosi con chiarezza nella relazione con l’altro, liberandosi dall’eccessivo peso delle aspettative esterne e valorizzando il diritto di scegliere per la propria vita, senza assecondare “scelte obbligate” né effettuare “rinunce a priori”.

Dott.ssa Giulia Gregorini

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