Chi voleva sfondare nel mondo della musica negli anni 60, 70 e 80 sapeva dove bussare. Su via Tiburtina
al chilometro 12 poco prima del Grande raccordo anulare si trovavano gli studi della RCA, la più grande
fucina di cantanti italiani.
Artisti sconosciuti entravano con un’idea e uscivano con il disco stampato sotto braccio. Non c’è quasi
una gloria della canzone italiana che non abbia iniziato la sua carriera alla RCA.
Sì perchè durante un’udienza, memore dei bombardamenti che nel 1943 colpirono il quartiere San
Lorenzo, il papa chiese al cattolico Frank Folsom, megadirigente della RCA America, di costruire una
fabbrica sulla via Tiburtina.
Di come quello stabilimento di estrema periferia divenne un gioiello tecnologico all’avanguardia in cui
stelle di tutto il mondo accorrevano per registrare i loro brani racconta lo spettacolo “Al bar dell’RCA” che
segna il debutto da attore del giornalista, critico musicale e conduttore radiofonico Dario Salvatori.
Al Teatro Golden di Roma “Al bar dell’RCA” e’ uno spettacolo che celebra la musica italiana dal 1949 al 1987 prendendo la mano dello spettatore e portandolo passo passo alla scoperta di un luogo iconico,
dove i sogni diventavano realtà, sconosciuti diventavano divi e note schizzate alla rinfusa su taccuini neri diventavano classici immortali come “Nel blu dipinto di blu” “In ginocchio da te”, “Il mondo” e “Quando, quando, quando”.
Lo spettacolo inizia nell’unico bar della RCA, dove una simpatica barista interpretata da Emanuela Fresi predice goliardicamente sorti di canzoni e cantanti insieme ad un esperto narratore Dario Salvatori, pronti a lanciarsi in un viaggio musicale ricco di tanti brani e aneddoti sconosciuti.
All’interno del bar, gli unici clienti sono proprio i musicisti (Egidio Marchitelli e Camilla Noci accompagnati
da Valentina Ciccaglioni al pianoforte, Stefano Napoli al basso e Matteo Di Francesco alla batteria) felici di
interpretare live le più belle canzoni italiane.
Salvatori mette a disposizione le sue enciclopediche conoscenze di storia della musica italiana, regalando
allo spettatore fuochi d’artificio fatti di vividi ricordi ed episodi curiosi e inediti.
Chi sa per esempio che il leggendario Quincy Jones, deceduto da poco, bussò proprio alle porte della
RCA per conoscere Ennio Morricone da cui apprese la tecnica del contrappunto?
O che Aldo Donati contribuì negli anni 80 con “Canzoni stonate” a rilanciare la declinante carriera di
Gianni Morandi?
O che la mitica “Pappa al pomodoro”, canzone portata al successo da una giovanissima Rita Pavone nel
1964, annotava tra i suoi autori colossi della cultura come Nino Rota e Lina Wertmüller?
E se vi prende la nostalgia per anni meravigliosi, ricchi di gioia e romanticismo, divertimento e luci, basta riascoltare la carrellata di brani che le due cantanti ripropongono con brillante maestria.
Articolo di Micaela Taroni e Letizia Guadagnino