Avendo ricoperto per ben dieci anni il ruolo di sindaco – ed essendo il mio il mandato successivamente antecedente a questa amministrazione- mi sento di fare una riflessione rispetto ai fatti ultimamente accaduti, sottolineando che il mio intervento non è assolutamente di chi è nella posizione di puntare il dito, ma al contrario di chi vuole analizzare i fatti alla ricerca di una soluzione.
Prima di proseguire però, esprimo la mia solidarietà nei confronti della sindaca Socciarelli e di suo marito, per l’aggressione subita lo scorso sabato, atto deprecabile che va fermamente condannato: nessuno nello svolgere il proprio mandato può subire vessazioni ed attacchi fisici come avvenuto sabato scorso, perché ogni sindaco/a ha ricevuto un incarico dai cittadini stessi che l’hanno votato e non può essere vittima di atti di violenza fisica, perché a perderci, in questi casi, è la democrazia, siamo tutti, chiunque aderisca alle regole del vivere civile e democratico.
La violenza va condannata senza se e senza ma, di nuovo solidarietà ad Emanuela.
Veniamo a noi. Montalto di Castro non è un paese violento. Non lo è Montalto capoluogo, non lo è Pescia Romana, non lo sono le marine durante il periodo estivo.
I suoi abitanti, chi sceglie i nostri luoghi per le vacanze o come seconda residenza, gli imprenditori che vi operano, sono persone per bene. I nostri giovani sono ragazzi sani che studiano e coltivano le proprie aspirazioni. Lo provano le tante levate di scudi che abbiamo letto sui social a commento dei fatti di cronaca accaduti, ma lo prova, sostanzialmente, anche la vita quotidiana di tante famiglie che conosco da sempre, e dei loro figli.
Era luglio 2022 quando il Consiglio Comunale approvava il daspo urbano e, a distanza di un anno e mezzo, leggiamo ancora di violenza, di droga, di disagio, di problemi sociali. I protagonisti sono quasi sempre gli stessi o, nei periodi estivi, si arricchiscono di personaggi che comunque rispecchiano descrizioni ben definite.
Il pericolo però è che una certa feccia di balordi, di spacciatori o poco di buono, potrebbe trascinare nel suo vortice anche i nostri ragazzi, o comunque rendere le nostre vie, le nostre piazze, il nostro lungomare, luoghi di degrado morale e decadimento dei valori.
Proiettiamoci in avanti e pensiamo con fiducia al futuro dei nostri giovani, la politica ne è responsabile e questo è un concetto chiaro. Quindi bene le manifestazioni, le raccolte firme, ma la politica deve impegnarsi oltre la firma, con denunce ferme e assunzioni di responsabilità nei confronti di chi si comporta male e confligge con la comunità in cui vive.
Il coraggio, ed oserei dire, anche la sconfitta della denuncia, può salvare molte persone.
Mi auguro che tutti insieme seduti in assemblea, in un consiglio comunale aperto, possiamo affrontare il problema, e ribadire che a Montalto ci sono tantissime persone, la maggioranza, che sono pronte a difendere il proprio territorio, e farlo percepire come il luogo che è sempre stato: un posto bellissimo, fatto di lavoratori onesti e di ragazzi e ragazze volenterose.
Io ci sono e voi? Perché non c’è giunta che tenga senza il contributo di tutti. Mettiamoci a lavoro e ripristiniamo un clima sereno. Sarà mia cura intanto depositare una memoria presso il ministero degli interni al fine di estirpare lo spaccio e la malavita presenti ormai da troppi mesi sul nostro territorio.
Sergio Caci
Riceviamo e pubblichiamo