L’evento si è svolto sabato 27 gennaio presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma

Sabato 27 gennaio, il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e il MUR, Ministero dell’Università e
Ricerca, hanno realizzato, nella prestigiosa Sala Accademica, un ricercatissimo concerto multimediale
ideato dal violinista e direttore Massimo Bacci sull’omonimo Quatour pour la Fin du Temps di Olivier
Messiaen, capolavoro assoluto della musica da camera del ‘900, concepito, scritto ed eseguito nel
1941dallo stesso autore nel campo di concentramento di Gorlitz, lo stalag VIII-A.

“Quest’opera di Messian – precisa il M° Bacci – è una vera pietra miliare dell’evoluzione musicale della
seconda metà del ‘900; musica possente, di raro ascolto, anche per le notevoli difficoltà della partitura,
ma sorprendente ed evocativa come poche altre.

Con il Medi@ensemble Massimo Freccia di Ladispoli, l’ho riproposta in forma multimediale a Roma in occasione della Giornata della Memoria 2024, dopo il pregevole prologo della scorsa settimana a Civitavecchia, un concerto organizzato dall’assessorato alla Cultura della città”.

Per poter amplificare le ampie fasce emozionali trasmesse da quest’opera unica, Bacci ha fatto
interagire, in tempo reale, le profonde sensazioni musicali con le suggestioni pittoriche di un percorso
video pittorico che, partendo delle tavole sull’Apocalisse del Dürer, giunge e si impernia all’arte pittorica
ermeneutica di Pier Augusto Breccia.

Per i suoi otto tempi del Quatour, Messiaen ha tratto ispirazione dai testi dell’Apocalisse di San Giovanni,
e l’autore di questo concerto multimediale ne ha proposto la recitazione dei passi più salienti, in forte
sinergia con il discorso musicale e pittorico, unitamente all’incisività delle poesie di Giuseppe Ungaretti.

La parabola di quest’evento è iniziata con l’esecuzione, a cura del bravissimo organista Paolo De
Matteais, dell’Apparition de l’eglise éternelle di Messiaen con il possente organo della Sala Accademica
di Santa Cecilia;

una composizione intensa, come poche altre, che ha poi lasciato il testimone al video
introduttivo, dove la pittura e le drammatiche immagini storiche hanno trovato la più alta nobilitazione
nella musica contemporanea di Michele Biasutti, Musica per l’Apocalisse, appositamente scritta per
questa rappresentazione.

La complessità dell’articolazione di quest’evento è stata pienamente dominata dagli interpreti che sono
stati davvero eccezionali: dall’autore e violinista Massimo Bacci al clarinettista Luigi Scognamiglio, al
violoncellista Lorenzo Muscolino, alla pianista Rosalba Lapresentazione, il Medi@ensemble Massimo
Freccia ci ha regalato una superba e struggente esecuzione del Quatour pour la Fin du Tempsⁿ .

Il flauto di Michele Forese, con grande padronanza delle complesse tecniche contemporanee, ha fatto
da contrappunto alla musica di Michele Biasutti; la partitura ha immerso tutti in una suggestiva ipnosi di
effetti ed elaborazioni che riproponevano gli stati allucinatori provati all’interno dei lager nazisti.

L’alternanza e la fusione dei monologhi recitati con il video e la musica ha trovato nella grande maestria e sensibilità dell’attore Agostino De Angelis un punto di assoluta eccellenza; con passione, ha contribuito a rendere quanto mai interessanti i passi dell’Apocalisse e ancor di più i temi delle poesie di Ungaretti.

L’evento, introdotto da una precisa ed esaustiva introduzione del M° Franco Antonio Mirenzi, direttore del
Conservatorio Santa Cecilia, ha catalizzato l’attenzione di importanti personalità della cultura capitolina
e, ancor più importante, di molti giovani rapiti ed interessati.

Tra i presenti Antonella Vinciguerra Breccia, moglie del grande pittore e filosofo Pier Augusto Breccia
che, per quasi vent’anni, ha ispirato, in strettissima condivisione e amicizia con il M° Massimo Bacci,
eventi multimediali dove la musica, la pittura, la letteratura e l’innovazione tecnologica parlassero un solo
linguaggio, in un’autentica empatia tra le Arti.

Riceviamo e pubblichiamo

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