Il Sindaco Grando: “Siamo orgogliosi che l’Orchestra Giovanile Massimo Freccia da tempo rappresenti la città di Ladispoli a livello internazionale”

“L’Orchestra Giovanile Massimo Freccia e il Medi@ensemble sono un’eccellenza; una fucina di talenti che sta contribuendo a fare conoscere la grande musica a livello non solo locale ma nazionale e internazionale”.

Con queste parole il sindaco Alessandro Grando ha commentato il successo dell’ultimo concerto multimediale di Massimo Bacci “Per la Fine dei Tempi”; realizzato, sabato 19 febbraio 2022, in replica il giorno successivo al Centro Arte e Cultura di Ladispoli, dal Medi@ensemble Massimo Freccia con l’attore Agostino De Angelis e il coreografo Giacomo Calabrese.

“Siamo orgogliosi che l’Orchestra Giovanile Massimo Freccia – ha  proseguito Grando –  da tempo rappresenti la città di Ladispoli a livello internazionale; un vero gioiello che vede i giovani del territorio sempre più protagonisti. Auguriamo al maestro Bacci e ai suoi talentuosi musicisti i più grandi successi”.    

Ha sottolineato il maestro Massimo Bacci direttore artistico dell’Associazione Massimo Freccia dell’Orchestra giovanile Massimo Freccia

“In oltre dodici anni l’elenco dei risultati tangibili raggiunti da questo progetto musicale, creato insieme al grandissimo direttore Massimo Freccia e sua moglie Nena, è lunghissimo.

È un bilancio di una missione artistica, formativa e sociale che ha coinvolto e fatto crescere i figli di questo territorio, fianco a fianco a tre generazioni di grandi professionisti, è particolarmente esteso.

Più importante di tutte le attività svolte che hanno visto l’Orchestra esibirsi in varie parti d’Italia in contesti di assoluto valore artistico è, sicuramente, l’azione fortemente positiva che lo studio e la pratica costante della grande musica ha nella formazione delle nuove generazioni.

Dare ai nostri giovani la possibilità concreta di declinare le loro passioni, il loro entusiasmo, la loro necessità di crescere e realizzarsi sotto ogni aspetto, plasmati dalla forza interiore che scaturisce dal contatto diretto, dall’empatia con i capolavori di tutti i tempi, dovrebbe essere un imperativo a cui nessuno si dovrebbe sottrarre.  

Il Maestro Massimo Freccia ne è stato l’antesignano dagli anni ’50 negli Stati Uniti e poi a Londra e, infine, creando l’humus di crescita musicale su questo nostro territorio. Per tutti noi è senza dubbio l’esempio da seguire ed estendere, la sua visione è da sempre la mia stella cometa!”.

Riceviamo e pubblichiamo

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