“Premetto che ovviamente non mancherà l’occasione di discutere in Consiglio comunale certi argomenti, sarebbe sicuramente più costruttivo e producente.
Parlare di temi delicati tipo il sociale con commenti sui social lo trovo squalificante anche io che vengo dalle generazioni cresciute sul web, evidentemente non alcuni dei miei “colleghi” che pensano basti commentare su qualche piattaforma online per acquisire visibilità e consensi, visti i risultati direi tutt’altro.
A tal punto è Interessante e curioso leggere come un consigliere delegato alle politiche giovanili, o comunque un qualsiasi ragazzo non possa spingersi in pensieri antropologici che riguardano, appunto, le generazioni più giovani. Ancora più interessante cominciare un dialogo “schernendo” le capacità di ragionamento altrui, come se si fosse gli unici portavoce della sacra conoscenza.
La musica trasmette delle strofe come spunto di riflessione. Ma non è suo compito indirizzare l’ascoltatore alla specifica lettura testuale. D’altronde nella storia della musica si è censurato addirittura Elvis Presley perché il rock n roll era considerato la musica del diavolo, per fare un esempio assurdo quanto calzante.
Una realtà dove i ragazzi come noi non devono scappare in altre città per trovare le alternative, un posto che non venga etichettato come un paese fantasma, ma come una polo vivo e commercialmente attivo.
Questo vogliamo, e il progetto non può che avere noi giovani al centro, che le vecchie mentalità se ne facessero una ragione. Questo piace a me, alla mia squadra, alla mia maggioranza, al mio elettorato… in poche parole, alla mia città”.
Riccardo Rosolino, consigliere alle politiche giovanili di Ladispoli
Riceviamo e pubblichiamo