“Ancora troppa plastica sulle nostre spiagge. Entusiasti gli studenti dell’Arcadia per il contributo dato”

Tempo di bilanci per il “Mare d’Inverno”, l’operazione di pulizia delle spiagge giunta quest’anno alla 31^ edizione.

Lunedì scorso i volontari ambientalisti di “Fare Verde Ladispoli” in collaborazione con “Ambiente Mare Italia” (AMI) e gli studenti del Centro Studi Arcadia di Ladispoli si sono recati sulla spiaggia di Marina di Palo ed hanno dato vita all’annuale appuntamento per la bonifica dell’arenile.

“Anche quest’anno abbiamo raccolto tanti rifiuti – hanno spiegato gli organizzatori – ancora troppi. Il mare ci ha restituito tanta plastica, rottami di ferro, pezzi di vetroresina.

Abbiamo addirittura trovato un materiale simile al tartan, quello utilizzato per le piste di atletica, semi sotterrato ed abbiamo faticato non poco per cercare di bonificare il tratto di arenile interessato da questo orribile rifiuto, che era in parte solido in parte simile ad una melma.”

Riempiti in circa due ore diversi sacchi di rifiuti. Sono stati raccolti, inoltre, tanti bastoncini netta orecchie, i famigerati “cotton fioc” in plastica (nonostante la commercializzazione sia vietata da anni), mozziconi di sigaretta ed in percentuale molte bottiglie di vetro, soprattutto di birra.  

“La classifica dei rifiuti più presenti – hanno concluso i volontari di Fare Verde – ancora una volta ha visto capolista la plastica in tutte le sue declinazioni (bottiglie, contenitori, involucri) e polistirolo (cassette per le esche). New entry i palloncini che si lanciano alle feste e le lanterne, ne sono state trovate alcune.

E’ evidente che c’è ancora molto da lavorare nel sensibilizzare i fruitori delle nostre spiagge, che non debbono essere considerate delle discariche.” L’appuntamento è dunque per la prossima edizione, quella 2023, sempre in collaborazione con Ambiente Mare Italia e con gli studenti del Centro Studi Arcadia.

“Grazie al lavoro di preparazione in vista di queste giornate – conclude il responsabile locale di Fare Verde, Walter Augello – i ragazzi arrivano in spiaggia accompagnati sì dai loro docenti, ma consapevoli dell’importanza che operazioni come questa non rappresentano una goccia nel mare, tutt’altro.

Aver raccolto 10 sacchi di plastica, averli sottratti alle onde, vuol dire aver ridotto anche se in minima percentuale la quantità di microplastiche che potenzialmente avrebbero potuto inquinare il nostro mare, dove, è bene ricordarlo vivono i pesci che troviamo anche sulle nostre tavole quotidianamente.

Meno plastica e microplastica nel mare vuol dire anche pesci meno “intossicati”, quindi alimenti più genuini. Ricordiamocelo sempre: siamo non solo quello che facciamo, ma anche quello che – conclude Augello – mangiamo e respiriamo.”

Riceviamo e pubblichiamo

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