Appuntamento settimanale di Politica Nazionale a cura di Micaela Taroni

In politica chiamasi luna di miele la fase più o meno lunga che solitamente sostiene il nuovo governo all’indomani di una vittoria elettorale.

Ne godono i Fratelli d’Italia che stando agli ultimi sondaggi si crogiolano ancora in un successo che si avvicina a quasi il 30 percento dei voti, quattro punti in più del voto di settembre.

Mentre la premier Meloni veleggia ancora con il vento in poppa, arrancano invece la Lega che scende dall’8,7 all’8,4 percento e Forza Italia che recupera sì due decimali ma rimane sotto il 7 percento.

La forte personalità del presidente Meloni sembra sovrastare i vicepremier Salvini e Tajani ridotti al ruolo di comprimari a fianco di una capo di governo consapevole del proprio carisma e ben decisa a serrare nei ranghi gli alleati.

foto: tg.la7.it

Chi pronosticava scricchiolii nella coalizione di centro-destra deve ricredersi: la solidità di Fratelli d’Italia spinge Lega e Forza Italia a rinunciare a smanie di protagonismo.

Prova ne è che il decreto per l’invio di nuove armi in Ucraina è stato approvato dal consiglio dei ministri in splendida compattezza nonostante le note simpatie filorusse di Salvini e Berlusconi.

Tra gli alleati sono anche mancate divergenze sulla manovra in cui tanto speravano i partiti di opposizione.

foto: dagospia.com

Già, l’opposizione, un tema spinoso visto che a sei settimane dal giuramento del governo ancora non si è creato un vero fronte anti-meloniano.

Il Pd arranca intrappolato nelle sue faide precongressuali ed è tuttora incapace di formulare proposte alternative che vadano al di là del semplice annuncio di qualche manifestazione di piazza.

Più granitico è il fronte del Movimento Cinque Stelle che dopo aver metabolizzato la rottura con il suo ex enfant prodige Luigi Di Maio si è ricompattato di fronte ai piani del governo di smantellare il suo più grande successo politico: il reddito di cittadinanza.

La minaccia dell’abolizione del reddito di cittadinanza di cui hanno profittato milioni di italiani rafforza il partito di Giuseppe Conte a tal punto che stando agli ultimi sondaggi avrebbe ormai superato il Pd ed è ora secondo schieramento in Italia con il 17,3 percento.

Una bella soddisfazione per i grillini, già dati per spacciati e ora di nuovo in piedi grazie alla strenua difesa del reddito di cittadinanza, ultimo bastione contro la povertà secondo alcuni, manna per fannulloni e imbroglioni secondo altri.

Mentre i Cinque stelle si irrobustiscono, non spicca il volo il tandem Azione/Italia Viva stagnante intorno al 7,8 per cento. Un trend sotto le aspettative dell’ambizioso Matteo Renzi che già sta armeggiando per sfondare un record: fare cadere il terzo governo dopo quello di Letta nel 2014 e di Conte nel 2021.

foto: ansa.it

“Io sono quello che i governi li fa cadere” proclama Renzi che sibillino pronostica alla sorella d’Italia Meloni vita breve, al massimo fino al 2024, anno delle elezioni europee.

Per allora Renzi conta di far crescere Azione/Italia Viva a primo partito con il 22 percento dei consensi. Manie di grandezza di un incorreggibile egocentrico?

Forse, ma intanto Meloni farebbe bene a guardarsi alle spalle. Con un Renzi che trama nell’ombra, si sa, c’è poco da star sereni.

Micaela Taroni

Micaela Taroni (Stampa Estera)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *