Rubrica settimanale di Politica tricolore

Ricordi scolastici, purtroppo sempre più sbiaditi, ogni tanto riaffiorano nella mia memoria dando risposte ai grandi temi della nostra società. Risposte semplici… forse elementari.

In Italia negli ultimi tempi, soprattutto a seguito della salita al potere della destra, si fa un gran parlare di Nazionalismo, difesa del tricolore e di tutto quello che ne consegue.

Purtroppo il tema ha anche toccato momenti drammatici quando ci si chiede se sia giusto o meno dare ospitalità a così tante persone che scappano dalla propria, di terra, con motivi assolutamente legittimi.

Allora mi torna in mente la maestra Perotti quando, nelle prime lezioni di geografia, ci insegnava ad avere dimestichezza con le carte Geografiche.

Ricordo con emozione quelle due grandi mappe dell’Europa che coprivano per intero il muro alle spalle della cattedra.

Una coloratissima era la Carta Politica, dove le Nazioni erano ben distinte l’una dall’altra e i confini segnati in neretto. L’altra, fatta di mari azzurri, pianure verdi e montagne marroni, era la Carta Fisica. Sicuramente più impegnativa da studiare, ma che dava un senso di libertà.

Potevi immaginare di essere un grande uccello e spaziare, volando, da un posto all’altro senza che nessuno te ne chiedesse conto.

Detto questo, veniamo ai giorni nostri.

Ognuno di noi vorrebbe vivere nella Cartina Fisica, ammettiamolo… siamo un po’ tutti sognatori.

Gli animali, con le loro migrazioni ce lo hanno insegnato. Vado dove sto meglio. E allora giù le frontiere e viviamo tutti insieme in un grande paesone che si chiama Terra.

Ecco… questa è la Cartina Fisica. Ma la realtà ci dice che viviamo in quella Politica.

Quelli bravi dicono che “Ogni cosa della nostra vita è Politica”. E allora ci piace schierarci, riconoscerci, essere pro o contro. Votiamo leader, facciamo primarie, puntiamo al Governo.

Questa è Politica, quella cartina geografica fatta di Nazioni colorate e ben distinte l’una dall’altra.

Il sognatore può immaginare un mondo azzurro, verde e marrone. Ma poi eleggiamo, ogni Nazione il suo, un Governo e delle persone che devono “tutelare” il Paese che rappresentano.

E allora perché mai dovremmo poi aspettarci da chi ci deve rappresentare di non farlo, e magari di interessarsi a problemi di altre Nazioni?

La differenza tra la nostra cultura e quella degli altri Paesi Europei è che, a noi italiani, piace studiare su tutte e due le cartine Geografiche. Facciamone tesoro ma non perdiamo di vista la realtà.

Corrado Orfini

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