“Fiumicino si Affida”… accogliere per non lasciare indietro

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2025-10-07 | 09:47h
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Affidamento familiare Fiumicino, la terza edizione di “si Affida”; il progetto che unisce istituzioni e cittadini contro l’abbandono

Si apre ufficialmente la terza edizione di “Fiumicino si Affida”, il progetto che unisce Comune di Fiumicino, ASL Roma 3 e Regione Lazio in un impegno comune per la promozione dell’affidamento familiare.

Un percorso fatto di incontri, testimonianze e formazione, rivolto a tutti coloro che credono che nessuno debba restare solo nel momento del bisogno.

Cinque appuntamenti serali, da ottobre a dicembre, nei giorni: 30 ottobre, 4 novembre, 13 novembre, 27 novembre e 4 dicembre, dalle ore 18.00 alle 20.00, presso il Centro di Formazione Professionale di via Copenaghen, a Parco Leonardo (quartiere Le Pleiadi), apriranno le porte a cittadini, famiglie e operatori sociali.

Un’occasione per conoscere da vicino l’affidamento familiare, superare paure e pregiudizi, comprendere il valore profondo dell’accoglienza.

Da qui parte un cammino di sensibilizzazione e consapevolezza che vuole trasformare un gesto privato in un atto collettivo di civiltà. Perché a Fiumicino, oggi più che mai, si rinnova una promessa: accogliere per non lasciare indietro.

Chiunque desideri comprendere, partecipare, aprire il proprio cuore all’affidamento familiare è benvenuto.

Il progetto non è solo “fare”, ma anche “saper fare”: informare, formare, supportare. Il programma prevede il varo di un “Piano dei Progetti per l’Affidamento Familiare”, sostegno tecnico agli operatori, gruppi di mutuo aiuto per le famiglie già affidatarie, momenti di sensibilizzazione diffusa, monitoraggio delle attività.

L’assessore ai servizi sociali, Monica Picca, lo afferma con forza:

affidare non è solo gesto d’affetto, ma responsabilità sociale. È un impegno verso chi vive una fragilità. E non è un gesto solitario: chi accoglie e chi sostiene devono camminare insieme.

Questo progetto è un segnale. È la certezza che, come società, possiamo tendere la mano.

Che possiamo intrecciare reti che si vedono solo quando il buio è più profondo. Affidare significa accogliere un frammento di vita, investire fiducia, costruire futuro.

Spesso ci si sofferma su chi vive ai bordi delle cose, su quelle vite che la fretta del mondo tende a ignorare.

L’affidamento familiare, in questo senso, è una delle immagini più potenti: una mano che si tende, un silenzio che diventa dialogo, un gesto che ricorda a tutti noi che la solitudine non è un destino.

Dietro ogni incontro, dietro ogni famiglia in più, c’è la speranza che il concetto di “famiglia” non resti chiuso in stereotipi rigidi, ma possa essere anche rete, vicinanza, continuità.

E le istituzioni hanno un ruolo decisivo: non solo quello di finanziatori o promotori, ma di custodi della fiducia.

Sono chiamate a essere ponte, non barriera; a non parlare da cima a valle, ma camminare con chi accoglie e con chi ha bisogno.

Questo progetto dimostra che le leggi, i regolamenti, i programmi contano, ma senza il coraggio di chi apre la porta non bastano.

È la volontà politica — concreta — che dà respiro alle parole. Ed è la partecipazione cittadina che trasforma un’idea in vita.

Chi tiene le redini dell’istituzione deve ricordare che guidare non significa comandare, ma servire. Serve ascolto, serve presenza, serve memoria — quella che non lascia indietro nessuno.

Perché dietro ogni bambino che necessita tutela, c’è la comunità che deve essere pronta ad accoglierlo.

“Mai più lasciati indietro” non è uno slogan che si affianca ai progetti. È una promessa che ogni istituzione, ogni cittadino, dovrebbe tenere viva.

In questa edizione di Fiumicino si Affida possiamo vedere una possibilità: che le ferite dell’abbandono comincino a sanarsi nelle case, nelle relazioni, nella fiducia.

E allora il messaggio che arriva da questa edizione di Fiumicino si Affida è semplice e profondo: non fermiamoci.

Continuiamo a credere che ogni gesto d’aiuto conti, che ogni sguardo rivolto a chi ha bisogno possa cambiare qualcosa. Non serve fare rumore, basta restare presenti.

Perché ogni storia accolta è una storia che torna a vivere. Ed è così che una comunità diventa davvero tale: quando nessuno resta indietro.

Gli interessati possono avere informazioni contattando i seguenti recapiti  Indirizzo di posta elettronica: fiumicinosiaffida@gmail.com. Telefono: 3714819382

Dino Tropea. TalkCity.it Fiumcino

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