Richieste le scuse pubbliche e ritiro della delega assegnata.

Catini: “La sinistra ha strumentalizzato i fatti cambiando addirittura le parole”.

Interventi di molti consiglieri di maggioranza a difesa del collega

Pochi minuti prima delle 16,00, in un Consiglio Comunale iniziato alle 10,30, si è passati all’ultimo punto all’ordine del Giorno.

L’opposizione, a seguito di una diatriba nata su un post Social, denuncia il Consigliere Massimiliano Catini di aver scritto “Taci, a cuccia” indirizzato alla Consigliera Meloni, arrivando a chiedere il ritiro della delega assegnatagli.

Il lungo intervento del Consigliere in questione si è basato sulle falsità denunciate: “Sul mio post ho scritto Tacete, rivolto all’intera minoranza -ha detto Catini- ed arrivare a denunciare il falso è grave soprattutto perché fatto su un documento”.

La Consigliera Paola Meloni ha ribadito la sua denuncia. “Nel suo post c’è tutta la gravità dell’offesa di un uomo verso una donna” ha detto la Consigliera. “Mi dispiace, mi sono sentita costretta a scrivere alla stampa e a dare risalto a quanto accaduto perchè supportata da tante donne che mi hanno scritto. Cosa direte qui in Aula Consiliare il prossimo 25 Novembre per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne?”

Sono intervenuti altri membri dell’opposizione, così come molti Consiglieri al governo cittadino.

Applaudito l’intervento dell’Assessore ai Servizi Sociali Monica Picca:

“Sulla violenza alle donne non si gioca, è un tema serio e noi il prossimo 25 Novembre faremo una cosa importante in questa Aula. So che parte dell’opposizione non parteciperà… mi domando perché? Forse questo tema è solo di una parte politica? Forse non ci ritenete degni di affrontare il tema? La violenza sulle donne -conclude la Picca- non ha matrici politiche. E’ grave strumentalizzare questo tema… questo non passerà!”.

Lungo l’intervento della Consigliera De Pascali:

<<L’opposizione parla nel suo ordine del giorno di lotta alla violenza di genere e del ruolo delle istituzioni nel promuovere un ambiente rispettoso e sicuro per tutte le persone. Parole sacrosante senza dubbio.

Ma che almeno in me generano degli interrogativi che di seguito vado ad esporre.

Considerato che queste belle considerazioni prendono le mosse da quanto accaduto tra il cons. Catini e la cons. Meloni, in merito ad un presunto attacco, definito impropriamente sessista. Sessista perché???

Perché il consigliere ha usato un termine forte, probabilmente infelice, verso una consigliera di sesso femminile. Ma il sessismo è altro: è la tendenza a valutare la capacità o l’attività delle persone in base al sesso ovvero ad attuare una discriminazione sessuale. E da dove si evince questo nei commenti incriminati???

Ma c’è di più!!! Sono stati posti in essere veri e propri comportamenti da branco! Si il branco quello che stupra e uccide. Visto che voi usate termini forti come sessismo perché non dare un nome anche al comportamento persecutorio, di branco, da Voi posto in essere verso tutti, me compresa.

Sono stata denigrata pubblicamente con il beneplacito che sono in grado di documentare della consigliera Meloni. Un fatto vergognoso fatto da donna a donna.

Non soltanto. In questa aula consiliare l’opposizione vuole dare dignità alle schermaglie che avvengono su fb!!!

Il consigliere Petrillo addirittura parla al plurale, accusando tutta la maggioranza di scrivere “a cuccia”! Ma il picco della cultura dell’inclusione, della tolleranza, della democrazia e soprattutto del bon ton, mi spiace dirlo, lo ha toccato l’articolo del consigliere Miccoli, che legandosi ad un post della consigliera offesa declama una poesia (nota solo a lui) che inizia con un delicatissimo “cari stronzi siete tanti e questo vi dà coraggio”…. Stronzi a chi???

Queste non sono parole censurabili??? Questi non sono insulti? Questi non sono comportamenti antidemocratici e discriminatori verso chi si permette di manifestare un proprio pensiero????>>

Anche per lei il pubblico presente ha dedicato un sonoro applauso, partito in maniera spontanea.

La Consigliera del Partito Democratico Erika Antonelli ha dato l’impressione di voler fare una lezione di comportamento: “Oggi da questa aula usciremo sconfitti e tutto questo non rende onore alle vittime di violenza”. Il suo intervento è stato stigmatizzato dal collega di maggioranza Roberto Feola, che ha detto: “Avreste potuto portarlo in discussione in Aula e non sui giornali nazionali!”

La ViceSindaco Giovanna Onorati: “Non bisogna decontestualizzare le frasi dai discorsi. Un attacco sui Social dopo un evento grave come i fatti accaduti a Fregene poteva rischiare di generare parole pesanti, bisogna capire i momenti. Soprattutto bisogna togliere importanza ai Social, altrimenti non se ne esce”.

La Consigliera Paola Meloni ha voluto dichiarare che quando prenderà la parola Catini, nei prossimi Consigli, lei uscirà dall’Aula perché non ne riconosce il ruolo.

In chiusura ha preso la parola il Sindaco Mario Baccini.

<<Ho aspettato la fine degli interventi apposta, per farmi un’idea completa. Intervengo volentieri, perché voglio dire ad alta voce il mio pensiero.

Ho capito che nelle parole, forse deprecabili, del Consigliere Catini non ci sia nulla di sessista.

Sulla stampa nazionale ed in una radio romana hanno riportato cose inesatte, così come gli è stato dettato, al fine di strumentalizzare il caso. Facendo credere che certe cose siano state dette in Aula e non sui Social.

Se avessi pensato soltanto un minuto che Catini avesse offeso la Consigliera Meloni sarei stato io il primo a denunciare il caso. Ma i termini erano completamente diversi e ritengo che sia stato fatto in malafede.

Si è cercato di far capire che qui ci fosse il “mostro”… che il Consiglio di destra fosse un Consiglio fascista.

Ho sentito tanti aggettivi qui… tante parole inutili. Ma qui non ci sono insulti alla persona. A mio parere la Meloni non è stata né offesa e né insultata.

Chiedo al capo dell’opposizione di fare delle verifiche… Una volta che abbiamo accertato che non sia stata offesa la Consigliera Meloni di cosa stiamo parlando?

Il tentativo di mettere sulla croce mediatica un Consigliere su cose che non ha detto e non pensa mi sembra che vadano oltre la nostra immaginazione>>.

La votazione finale ha visto l’intera maggioranza votare contro la mozione.

Ora ci chiediamo, il capitolo si può considerare chiuso?

Corrado Orfini

Un pensiero su “Fiumicino. Discussa in Consiglio la mozione dell’opposizione contro Massimiliano Catini”
  1. Non ero presente il giorno in questione, ma posso dire magari ci fossero tanti Catini Massimiliano come marito, x il rispetto e l’educazione che ha sempre dimostrato verso le donne, ma le persone in generale. È facile travisare e a volte manipolare..questa è la politica e adesso spero di non essere querelata x averlo detto

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