Il primo cittadino comprende i motivi che hanno portato alle dimissioni dell’Assessora; sul caso fondi per i migranti: “Le indagini riguardano il passato, qualcuno prova a confondere le acque”

Sono giornate intense per la politica cittadina.

Questa mattina l’assessore Federica Poggio ha rassegnato le dimissioni irrevocabili dal suo incarico nella Giunta comunale guidata dal sindaco Mario Baccini.

A poche ore di distanza è arrivata la nota ufficiale del primo cittadino, che conferma l’uscita dell’assessore e ne chiarisce i contorni, sottolineando il rispetto umano e politico nei confronti della Poggio.

“In seguito alle dimissioni irrevocabili, rassegnate dall’assessore Federica Poggio, desidero confermare la mia piena stima nei suoi confronti, ringraziandola per l’operato svolto.

Ha ricoperto con impegno e dedizione il ruolo di Assessore al Turismo, Sport, Cultura, Giubileo, Lavoro e Formazione Professionale, e la scelta di dimettersi, come chiarito nella sua lettera, è stata presa con il desiderio di garantire serenità a sé stessa e alla sua famiglia.

Comprendo e rispetto le ragioni personali che hanno portato a questa decisione.

Mi auguro e sono convinto che, nel più breve tempo possibile, possa chiarire ogni dubbio.”

Dichiara il Sindaco Mario Baccini

Un gesto personale che arriva però in un momento delicato per l’Amministrazione, al centro dell’attenzione anche per via di indagini in corso su alcune vicende comunali, tra cui l’acquisizione di documenti da parte della Guardia di Finanza.

A tal proposito, il sindaco ha diffuso anche un secondo comunicato stampa per replicare alla consigliera regionale Michela Califano (PD), che aveva chiesto chiarimenti in consiglio comunale.

“Leggo con stupore la nota della consigliera Regionale Califano e Segretaria del Pd di Fiumicino, che mi esorta a riferire in consiglio comunale su vicende giudiziarie in corso di cui non ho notizie dirette e immagino che non le abbia nessuno…”

“…È giusto ricordare che la nota della Procura descrive le procedure che hanno portato alle misure cautelari di due dipendenti comunali – che spero possano dimostrare la propria estraneità ai fatti – e di due imprenditori. Le questioni, oggetto delle indagini, riguardano azioni svolte durante la precedente Amministrazione e comunque ignote allo scrivente.”

Il sindaco ha quindi confermato che la Guardia di Finanza ha acquisito documentazione presso le direzioni cultura e attività produttive e che due assessori hanno ricevuto notifica di avviso di garanzia, ricordando che si tratta di una garanzia di tutela e non di una condanna.

“Sarebbe improprio da parte mia riferire in consiglio, o in qualsiasi altra sede, di inchieste in corso che sono di esclusiva competenza di chi le conduce e di cui naturalmente non conosco i contenuti…”

Non possiamo non ricordare che la presenza della Guardia di Finanza a Palazzo comunale non rappresenta certo una novità per Fiumicino.

Come da prassi, quando ci sono indagini in corso, i documenti si trovano nei comuni e lì vengono

richiesti. Nulla di straordinario, dunque, nella visita degli inquirenti a Piazza Generale Dalla Chiesa.

Chi vive e segue la politica cittadina ricorda bene i mesi in cui la Guardia di Finanza era di casa per le

indagini sul cosiddetto “caso Due Torri”.

Le Fiamme Gialle hanno ipotizzato una lottizzazione abusiva, realizzata attraverso variazioni edilizie non

conformi ai titoli originari durante l’Amministrazione Montino – in parte utilizzando aree vincolate a

verde pubblico – con lo scopo di aumentare il volume edificabile e ottenere un probabile vantaggio.

Oggi si tratta dell’inchiesta sui fondi per i migranti e i servizi sociali: fatti gravi, ancora tutti riconducibili

alla precedente amministrazione.

Nel frattempo, è ancora aperta un’indagine sul caso “luminarie”, oggetto anche di una puntata della

trasmissione Report su RaiTre, che ha sollevato diversi interrogativi su spese, bandi e affidamenti.

Anche per questo ognuno avrà il suo tempo per, eventualmente, difendersi. Ma siamo ancora nella fase

indagatoria.

È difficile non notare come, negli ultimi giorni, qualcuno sembri voler confondere le acque, mescolando

questioni del passato e del presente, alimentando sospetti e illazioni per gettare un’ombra indistinta

sull’attuale amministrazione.

Una strategia, forse, per frenare un’azione di governo che in due anni di amministrazione ha dimostrato

di potersi distinguere da chi l’ha preceduta.

La legge è lenta, è vero, ma prima o poi arriva a fare i conti. Questo è ciò che ogni onesto cittadino si

auspica, ovviamente.

Ma nessuno di noi si può sostituire agli inquirenti dando giudizi personali… a meno che non abbia un

preciso disegno per farlo.

Corrado Orfini

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