L’inventore del personaggio di “Piripò” si esprime sul com’è stare sul palco di fronte ai bambini e sulla comicità infantile di oggi rispetto al passato

Al Nuovo Sala Gassman è l’ora dei bambini. Domenica 8 ottobre alle 15 tornano “Le fiabe di Piripò” (la
prima è “I viaggi di Ulisse”) il divertente folletto creato e interpretato da Simone Luciani. Una rassegna che ha coinvolto da subito i più piccoli, ammaliati dai racconti di questo strambo personaggio così diverso dagli eroi dei cartoni di oggi.

Ne parliamo con il suo inventore. Simone Luciani.

Come è nata l’idea di Piripò?

<Lo creai perché serviva un personaggio divertente che raccontasse ai bambini di un asilo la storia delle api. Ma il suo appeal fu subito evidente così lo promossi a cantastorie delle fiabe inserite nel cartellone “Teatro in famiglia” del Gassman, dando vita a una vera saga incentrata sulle gesta del folletto Piripò nel mondo delle fiabe>.

La risposta dei bambini?

<Immediata ed entusiastica. I piccoli adorano Piripò perché vi si riconoscono: è pasticcione, un po’
irascibile, ma soprattutto è buono
, sempre pronto a riconoscere i propri errori e farne tesoro. E poi con
quel cappello è facile empatizzare con i bambini>.

Quindi l’idea di puntare sulle favole tradizionali si è rivelata vincente?

<Sì perché oggi i giovanissimi sono bombardati da “intrattenimento spazzatura”, da prodotti di animazione privi di spessore. Invece le fiabe di una volta continuano ad avere gli ingredienti giusti per catturare i bambini. E infatti se raccontate bene, i loro occhi brillano. E qualche volta anche quelli degli adulti>.

Quest’anno un’altra scommessa: l’immersione nella mitologia greca con “L’Odissea”, “Prometeo” e
“Arianna e Teseo”. Funzionerà?

<Penso e spero di sì. Le fiabe sono state ispirate dai miti greci, appartengono allo stesso universo e hanno in comune gli elementi caratteristici delle storie educative: principesse, eroi, creature fantastiche, incantesimi e una morale finale>.

Quanto è impegnativo interagire con i bambini?

<Molto e poco. Dipende da come si indossano i panni di Piripò. Quando sono più spensierato, torno
bambino e mi confronto con loro alla pari.
Se invece ho qualche preoccupazione da adulto è più
complicato
. E loro non fanno sconti: se si divertono, lo vedi subito; ma se si annoiano, non te lo mandano a dire. Recitare davanti a spettatori tra i 4 e i 10 anni è il banco di prova più difficile per un attore>.

Chi collabora con te nel mondo dei folletti?

<Tutta la squadra della Blue in the Face. Col direttore artistico del teatro Enrico Maria Falconi ci
confrontiamo continuamente circa i contenuti e le fiabe da scegliere. Anna Baldoni da due anni presta la
voce alla Luna
, mentore di Piripò. Poi ci sono tanti altri folletti: Matteo Tusculano (Siriolo), Filippo Granati (Pixio), Martina Crescentini (Cassy) sono i principali. E come dimenticare Luca Garramone il “folletto falegname” che da dietro le quinte costruisce per Piripò tutti gli oggetti magici. I bambini di sicuro con noi non si annoiano>.

Riceviamo e pubblichiamo.

Di Simone

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