Cronaca dettagliata del Consiglio Comunale aperto e considerazioni del PRC locale

<Il Consiglio Comunale aperto di Civitavecchia del 3 marzo 2022 ha visto confermata la compattezza dell’intero comprensorio nel rigettare il progetto del mega biodigestore anaerobico da 120.000 tonnellate annue in località “Monna Felicita”, imposto alla città dalla Regione Lazio.

Al consiglio erano anche presenti i Sindaci di Tarquinia, Monte Romano, Tolfa, Allumiere e S. Marinella ed i Consiglieri regionali del territorio.

Sono stati proprio i consiglieri regionali Porrello e De Paolis ad ipotizzare un percorso tecnico-burocratico che potrebbe mettere in discussione la decisione presa nella Conferenza dei Servizi sul biodigestore. La presentazione di osservazioni“per sopraggiunti motivi” scaturiti sia dal cambio della Costituzione negli Articoli 9 e 41 sulla tutela ambientale, sia dal decreto Draghi sulle centrali a carbone, emanato a seguito dall’esplodere del conflitto in Ucraina.

Il consigliere De Paolis ha specificato che il piano industriale (il biodigestore è un impianto industriale rilevante) afferisce alla pianificazione tecnico-amministrativa che non dipende direttamente dal PRGR (Piano Regionale di Gestione di Rifiuti) che è un atto politico; per questa ragione i rappresentanti politici si sono trovati tagliati fuori dalla conferenza dei servizi.

Va però specificato che il piano rifiuti del Lazio, così come concepito dall’amministrazione Zingaretti, lascia la gestione dei rifiuti sostanzialmente in mano all’iniziativa privata.

Malgrado la compattezza sul NO al mega biodigestore anaerobico i distinguo non sono mancati: la consigliera regionale Marietta Tidei ha specificato di non essere contraria a questo tipo di impianto; previsto dal piano di riconversione ecologica del governo e lautamente finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; il problema per la consigliera sarebbe il sovra dimensionamento dell’impianto di Civitavecchia.

Altri interventi hanno sottolineato come tali impianti siano incompatibili con la situazione del territorio di Civitavecchia, già pesantemente gravata dall’inquinamento di porto e centrali elettriche.

L’intervento di Simona Ricotti (Forum Ambientalista) ha chiaramente spiegato che l’impianto va rigettato perché incompatibile con l’economia circolare che invece prevede piccoli impianti aerobici di prossimità che producono compost anziché mega impianti, gigantesche discariche e traffico continuo di mezzi pesanti.

L’impianto anaerobico produce biometano e fanghi “digestati” altamente inquinati e non chiude il ciclo dei rifiuti in maniera virtuosa.La realtà è quella di un intero ATO (Ambito Territoriale Ottimale) investito dai rifiuti della saturano velocemente le discariche del comprensorio, come accaduto nei mesi scorsi a quella di Fosso Crepacuore.

Malgrado la “parata” dei sindaci di fronte alla discarica, i camion hanno continuato a conferire rifiuti romani nel nostro territorio, come pubblicamente ammesso dal sindaco Tidei, costringendo Civitavecchia e S. Marinella a conferire nella provincia di Viterbo con un raddoppio della TARI per gli utenti.

Spronare le istituzioni a respingere i ricorrenti attacchi al territorio da parte del  lucroso business dei rifiuti, contro biodigestori anaerobici di qualunque taglia, è quanto i Comitati e Rifondazione si impegnano a fare.>

Federazione di Civitavecchia PRC – Sinistra Europea

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