È stato identificato il corpo senza vita ripescato nelle acque del porto di Civitavecchia nella serata di venerdì: si tratta di Diego Putzu, 50 anni, cuoco originario di Calasetta (Cagliari) e membro dell’equipaggio di uno yacht privato a vela di 24 metri.
Secondo la ricostruzione degli investigatori della Polmare, l’uomo sarebbe morto dopo essere caduto in mare nel tentativo di risalire a bordo dell’imbarcazione.
Una caduta che, grazie alle immagini delle telecamere interne al porto e alle testimonianze raccolte, potrebbe non essere considerata una fatalità: la Procura di Civitavecchia ha infatti aperto un fascicolo per omicidio colposo e iscritto nel registro degli indagati il capitano del veliero.
La sera della tragedia, Putzu aveva trascorso alcune ore a cena con il resto dell’equipaggio.
Intorno alle 23.30, rientrando da solo, ha tentato di salire a bordo.
La passerella, però, non era stata sistemata in modo corretto: risultava troppo alta e distante dalla banchina, con un appoggio di fortuna che rendeva il passaggio instabile e rischioso.
Nel tentativo di attraversarla, lo chef è scivolato, cadendo in acqua. L’urto contro lo scafo gli avrebbe provocato una contusione al fianco destro, rendendo difficili i movimenti.
Puzzo ha cercato di rimanere a galla, ma senza nessuno nelle vicinanze in grado di prestargli soccorso, è annegato dopo pochi minuti.
Il corpo è stato notato soltanto diverse ore più tardi, quando è scattato l’allarme alle forze dell’ordine. In meno di 24 ore la Polmare è riuscita a identificarlo e a ricostruire l’accaduto.
Secondo i magistrati, la responsabilità ricade sul comandante dello yacht: il capitano, in quanto responsabile della sicurezza dell’imbarcazione e dell’equipaggio,
avrebbe dovuto garantire il corretto posizionamento della passerella, evitando così la tragedia.
L’inchiesta proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori accertamenti tecnici e l’ascolto di testimoni.
TalkCity.it Civitavecchia