Leggiamo questa mattina dalle pagine del quotidiano telematico Civonline.it di un esposto presentato dal tecnico civitavecchiese Silvio Dionisi e indirizzato alla Procura della Repubblica,
all’ANAC e alla Prefettura di Roma che solleva interrogativi sull’iter che ha portato all’approvazione del Piano di Sviluppo Strategico ed Economico (PSSE) da parte del Consiglio comunale di Civitavecchia, lo scorso maggio.
Al centro delle contestazioni, un presunto conflitto di interessi legato al sindaco Marco Piendibene.
Secondo Dionisi, da quanto riportato da Civonline.it, il primo cittadino risulterebbe co-proprietario, insieme alla sorella, di un’area inserita all’interno del perimetro del piano: oltre 28.000 mq complessivi, con una quota di circa il 3%.
Si tratta di un’area agricola potenzialmente soggetta a futura trasformazione urbanistica in zona industriale, con conseguente incremento del valore, che Dionisi stima tra i 60 e i 100 euro/mq rispetto ai 2-3 euro attuali.
L’esposto rileva anche l’assenza di tali proprietà nella dichiarazione patrimoniale del sindaco, oltre alla mancata comunicazione durante l’iter deliberativo.
La domanda posta è chiara: può un sindaco approvare un piano che coinvolge beni di cui è comproprietario senza dichiararlo e senza astenersi?
Il Sindaco Piendibene, interpellato sulla vicenda, ha dichiarato che il PSSE è un atto di indirizzo generale e che eventuali trasformazioni urbanistiche future saranno valutate caso per caso. Ma la vicenda pone interrogativi politici e istituzionali.
Proprio in nome di quella fiducia, è lecito aspettarsi trasparenza, rigore e attenzione, anche nei dettagli.
Se il dolo non si vuole nemmeno immaginare (siamo i primi a scommettere sulla buona fede di Piendibene), la leggerezza e l’impreparazione tecnica appaiono difficili da ignorare.
Forse, come spesso accade, tutto finirà a tarallucci e vino.
O forse – auspicano alcuni – questa sarà l’occasione per vedere un Sindaco meno distante, pronto a scendere dal piedistallo e tornare vicino ai cittadini, con responsabilità e umiltà.
Intanto, la parola passa agli organi competenti.
TalkCity.it Redazione