A Civitavecchia l’aria si fa sempre più tesa in vista del congresso del Partito Democratico, atteso tra un paio di settimane e già definito da molti come “infuocato”.
Nella maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Marco Piendibene si moltiplicano infatti i segnali di nervosismo e di fratture interne.
A scatenare le tensioni è stata la decisione sull’affidamento di un incarico da circa 150 mila euro, che ha provocato la dura presa di posizione di Alleanza Verdi Sinistra, subito seguita da quella della corrente del PD vicina al segretario cittadino Enrico Luciani.
Entrambi i gruppi hanno chiesto la revoca della determina, mettendo in difficoltà il sindaco, che invece ha difeso la scelta in consiglio comunale.
La questione rischia di aprire un vero e proprio braccio di ferro politico. Non solo sulla consulenza, ma anche su altri temi sensibili come la riqualificazione dell’ex cementificio e la gestione dei rifiuti,
dossier che continuano a creare divisioni anche sul posizionamento delle eco-stazioni e sul taglio del servizio notturno.
Sul fronte dell’opposizione, arriva intanto l’attacco della Lega, attraverso un comunicato del capogruppo Antonio Giammusso, che parla di “città che affonda mentre la maggioranza guarda altrove”.
Giammusso punta il dito non solo contro il sindaco Piendibene, accusato di “nascondersi dietro i consiglieri”, ma anche contro il Movimento 5 Stelle, definito “silente” sulla vicenda della consulenza.
“Fa rumore il silenzio dei 5 Stelle – scrive Giammusso – troppo impegnati in assemblee sull’attualità internazionale per occuparsi della città che amministrano.
Civitavecchia non ha bisogno di salotti ideologici, ma di scelte coraggiose e presenza sul territorio”.
In attesa del congresso PD, insomma, la maggioranza di centrosinistra mostra crepe sempre più evidenti.
E i prossimi giorni potrebbero essere decisivi per capire se si tratterà solo di scosse di assestamento o dell’inizio di una vera crisi politica.
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