C’è un modo diverso di vedere le cose, ed è quello che l’amministrazione Piendibene sembra aver scelto pur di non dare soddisfazione ai Giovani Democratici di Civitavecchia.
Dopo giorni di silenzi e imbarazzi, la maggioranza ha infatti presentato un ordine del giorno sulla Palestina, confezionato in casa propria e sbandierato come atto di alto profilo politico e morale.
Peccato che arrivi solo dopo aver ignorato la proposta già avanzata dai GD, liquidata con sufficienza e lasciata marcire nei cassetti del Palazzo.
Il comunicato ufficiale del Comune parla di “posizione chiara e netta a favore della pace, del diritto internazionale e della difesa dei civili”, con tanto di aperture di canali diplomatici con l’Ambasciata palestinese, gemellaggi, attività educative e raccolte fondi.
Una lista di buone intenzioni sulla carta lodevoli, ma che tradisce la vera natura dell’operazione: non il coraggio di prendere una decisione condivisa,
ma la volontà di intestarsi in esclusiva un tema sensibile, sottraendolo a chi lo aveva posto all’attenzione pubblica per primo.
Invece di unire la città intorno a un tema che dovrebbe trascendere le appartenenze, si è preferito
marcare il terreno, ribadendo la logica della maggioranza autosufficiente, incapace di riconoscere meriti e
di dialogare con chi sta fuori dal cerchio magico del Sindaco.
La pace, i diritti umani e la solidarietà internazionale non dovrebbero essere usati come moneta di scambio per equilibri interni né come terreno di rivendicazione di primogeniture politiche.
Ma a Civitavecchia la maggioranza ha deciso diversamente: c’è un modo diverso di vedere le cose, e
purtroppo è quello che porta a voltare le spalle non solo ai Giovani Democratici, ma anche a un’intera
comunità che chiedeva coerenza e unità su un tema universale.
Corrado Orfini