Una notizia che, sebbene temuta dopo la lunga malattia che lo aveva colpito oltre un anno fa, è arrivata come un colpo al cuore per studenti, colleghi e per tutti coloro che nel tempo hanno incrociato il suo cammino.
Le sue lezioni non erano semplici ore scolastiche: erano – come ha scritto una sua ex allieva in un toccante ricordo – “viaggi nella profondità umana”.
Braico invitava i ragazzi a guardare dentro se stessi, a interrogarsi sulla storia, sul pensiero critico, sulla crescita interiore.
In un’età delicata come l’adolescenza, aveva il raro dono di far sentire ogni studente visto, accolto e spronato a credere nelle proprie capacità.
Professionale, empatico, brillante e sensibile: così viene descritto da chi ha avuto la fortuna di essere guidato da lui.
Non solo un insegnante, ma un punto di riferimento. Un uomo capace di intuire fragilità e talenti, di incoraggiare, di indicare percorsi possibili quando i ragazzi faticavano a intravederli da soli.
Il suo lascito è fatto di parole che hanno inciso, di fiducia donata nei momenti giusti, di piccoli gesti che oggi, nel ricordo di molti, diventano preziosi.
Perché, come scrive ancora chi gli è stata alunna, “un po’ di lui rimarrà nei cuori di tutti noi che stiamo creando il nostro futuro… e che senza accorgercene avevamo iniziato a mettere i primi mattoni insieme a lui”.
L’estremo saluto al professor Roberto Braico si terrà sabato 13 dicembre alle ore 15.00 presso la Cittadella della Musica di Civitavecchia.
La città intera si stringe alla famiglia, nel ricordo grato di un educatore che ha lasciato un’impronta profonda e indelebile.
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