Il quotidiano Repubblica dedica una pagina dopo l’intervento del capogruppo PD Marco Piendibene in Consiglio Comunale

A seguito dell’intervento del Consigliere Comunale, capogruppo PD, Marco Piendibene nell’ultimo consiglio, il cosiddetto “Caso Iarlori”, che vedrebbe il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia reo di aver partecipato all’evento di Acca Laurentia, è stato attenzionato anche dalla stampa nazionale.

Infatti Repubblica ha dedicato un paginone all’evento con una intervista a Paolo Iarlori.

Il dirigente del partito di Giorgia Meloni è intervenuto anche in diretta a TalkCity Social TV, in compagnia di Matteo Vecchi, membro del direttivo del Partito Democratico di Civitavecchia

C. O.

A seguito dell’intervento di Piendibene è uscito anche un comunicato stampa a firma Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia, che pubblichiamo:

“INACCETTABILI LE PAROLE DI MARCO PIENDIBENE AL CONSIGLIO COMUNALE DI VENERDÌ”

<<Le parole espresse in Aula del Capogruppo Piendibene durante il consiglio comunale di venerdì 12, gennaio, sono state di estrema gravità e mi obbligano ad una replica.

1. PERCHÉ LE PAROLE DI PIENDIBENE SONO INNANZITUTTO FALSE:
Ha accusato Paolo Iarlori, dirigente di CSP e coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, di aver partecipato ad una manifestazione neofascista.
E questo, come ampiamente dimostrato, è falso!
Paolo Iarlori ha partecipato ad una commemorazione ad Acca Larenzia il 7 gennaio alle ore 10, negli stessi momenti in cui si sono alternate le commemorazioni delle Istituzioni e di esponenti politici nazionali e locali. 
Peraltro a rappresentare il Sindaco di Roma c’era addirittura l’Assessore Miguel Gotor, compagno di Partito del distratto Capogruppo Piendibene.
Va quindi stigmatizzata la miserabile falsificazione dell’esponente PD di associare la presenza di Iarlori alla manifestazione di alcuni movimenti extraparlamentari avvenuta nel tardo pomeriggio.

2. PERCHÉ LE PAROLE DI PIENDIBENE SONO VERGOGNOSE…
Nel suo intervento di venerdì scorso, ha minimizzato e quasi giustificato la strage del 7 Gennaio del 1978 (meglio nota come strage di Acca Larenzia) perché le vittime, a suo dire, erano “neofascisti che andavano allo scontro armato”.
Franco, Francesco e Stefano avevano invece 18, 19 e 20 anni quando furono uccisi da un commando terroristico, non andavano allo scontro armato e non facevano parte di organizzazioni eversive.
Quei tre ragazzi erano militanti del fronte della gioventù, ragazzi inermi che quel giorno volevano fare un semplice e pacifico volantinaggio, ragazzi disarmati ed iscritti ad un partito, il Movimento Sociale Italiano, che dal 1947 esprime parlamentari e consiglieri comunali, un Partito che ha democraticamente partecipato a tutte le elezioni, rappresentando milioni di cittadini italiani…altro che fuorilegge.

3. PERCHÉ LE PAROLE DI PIENDIBENE SONO PERICOLOSE…
Dopo aver mosso  accuse false a Paolo IARLORI, ha chiesto addirittura l’adozione di azioni disciplinari nei suoi confronti in qualità di dirigente dell’Azienda comunale CSP, chiedendo quindi provvedimenti ritorsivi contro un lavoratore per la sola “colpa” di non essere di sinistra.
Ma a difendere Iarlori per questo esistono la Costituzione e lo Statuto dei lavoratori, che difendono la libertà ed il diritto di espressione di tutti i lavoratori, come di tutti i cittadini (dirigenti della partecipata inclusi).
È vero che ormai da più di vent’anni la sinistra ha smesso di difendere i lavoratori, ma in un sol colpo strappare la Costituzione, bruciare leggi vigenti e statuto dei lavoratori e addirittura ignorare i diritti degli individui è troppo anche per uno che fa il Capogruppo del PD.

IN FINALE…
È inaccettabile aver unito durante un solo intervento in una sede istituzionale il falso della ricostruzione dei fatti, la vergogna della mancanza di rispetto per tre giovani innocenti uccisi barbaramente, e la pericolosità delle minacce ad un lavoratore.
Consiglio allora a Piendibene di riascoltare il suo discorso in Aula del 12/1/2024, ragionare su quanto detto e confrontarlo con i fatti, con la realtà che ha deliberatamente calpestato in ogni parola del suo intervento.
Dopo aver fatto questo, e neppure un attimo prima, fare l’unica cosa possibile per un rappresentante delle istituzioni: scusarsi.
Nella speranza di non esporre più la nostra amministrazione ad una simile vergogna.>>

Raffaele Cacciapuoti – capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *