Ospite sul nostro Canale Social TV l’avvocato Fabrizio Lungarini, Presidente di CSP

Ospite sul nostro Canale Social TV l’avvocato Fabrizio Lungarini, Presidente di CSP.

Sei stato riconfermato Presidente di CSP, eppure correvano voci sul fallimento della società. Raccontaci come è andata

“CSP fa parte della nostra città da sempre e dunque siamo continuamente al centro dell’attenzione da parte delle varie forze politiche e mediatiche, che cercano di disarcionare l’operato di chi di volta in volta gestisce la società.

Io mi sono insediato nel marzo del 2021, ed ho subito approvato il bilancio dell’anno precedente, negativo per 2 milioni e 100.

Si era già in pieno piano di risanamento e la prospettiva era quella di portare rapidamente i liquidi in tribunale. Io avrei fatto il traghettatore fino alla liquidazione della società e dunque al definitivo scioglimento della stessa.

Infatti la nuova normativa prevedeva che le società partecipate non potessero essere ricostituite. Tutti i servizi sarebbero dunque andati a gara e i dipendenti andati a casa o assorbiti”.

Cosa è successo dunque in questi due anni?

“Il primo anno c’era il covid-19, ma ce la siamo cavata chiudendo l’anno con un attivo di circa 17mila euro; il secondo anno è iniziata la guerra e con la crisi energetica, l’inflazione e l’aumento dei costi dei carburanti – con il metano passato da 0,8 al kg a 4 euro al kg -, i giornali ci hanno ricamato sopra, dichiarando l’imminente fallimento della società.

In consiglio comunale ci hanno detto quindi che non avrei dovuto chiudere il bilancio con più di 600mila euro di perdita. Ma alla chiusura definitiva del bilancio, CSP aveva un attivo di quasi 100mila euro.

Un dato positivo, dunque. In questo come si colloca la ricapitalizzazione?

“Il bilancio fotografa l’andamento effettivo della società nell’arco dell’anno. La ricapitalizzazione copre le perdite degli anni precedenti, che accumulandosi avevano prodotto un debito di oltre 5 milioni di euro.

I debiti erano già stati in parte pagati e i consiglieri, guardando i numeri e i fatti, hanno deciso di ricapitalizzare per far sopravvivere la società.

Come ti sei integrato in questa società e quale situazione hai trovato al tuo arrivo?

“Da parte di chi mi sostiene ho sempre avuto pochissime interferenze dal punto di vista gestionale; quando mi interfaccio con il Sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali, tutti mi danno fiducia nel pensare a ciò che riguarda il bene della società.

Ho trovato una struttura un po’ scoraggiata: una delle cose che ho fatto con i miei colleghi è stata rivitalizzare i dipendenti di CSP e trovargli la giusta collocazione per rendere al meglio.

I nostri dati vengono tutti inviati al comune, il quale a sua volta ha un collegio di revisione dei conti che valuta tutto il pacchetto del comune. Questo collegio non ha mosso alcun rilievo per quanto riguarda CSP: questo lo dice chi risponde alla revisione dei conti, non i giornalisti.

Concludendo, cosa vuoi aggiungere sull’operato di CSP?

“Da un po’ di tempo CSP gestisce i bagni della Ficoncella: invito la cittadinanza a guardare la differenza nel godersi l’acqua termale più popolare e migliore del mondo – e mi prendo la responsabilità di tale affermazione, di cui sono convinto.

Stiamo facendo un lavoro che va in un’ottica di crescita e benessere per la società e per Civitavecchia”.

N. C.

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