Cerveteri, da TeleAgylla tutti i giornalisti cresciuti con i consigli di Alberto Sava

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Una generazione di giornalisti locali, cresciuta negli studi di RTA TeleAgylla, che oggi piange la morte del “Maestro”

C’era una volta RTA Tele Agylla, emittente storica non solo del Litorale a nord della Capitale, ma tra le prime TV private in Italia. Pochi mezzi, tanta passione; soprattutto quella del grande direttore Vittorio Moreschini.

Tra i tanti giornalisti che muovevano i primi passi, c’era il professionista, già all’epoca in veste di “chioccia”, Alberto Sava. Oggi, per la scomparsa del “maestro” i ragazzi di quel tempo vogliono con piacere ricordare il giornalista che, con i suoi consigli, ha visto crescere tutta una generazione di bravi professionisti.

Alberto Sava

Nella “banda” di ragazzotti che orbitavano negli studi di TeleAgylla un, all’epoca giovanissimo, Giampiero Baldi, noto giornalista sportivo: “Ho appreso con tristezza la scomparsa di Alberto che conoscevo da 30 anni ho collaborato per alcuni anni con il suo giornale e devo dire che ho condiviso con lui alcuni fatti di cronaca accaduti nel nostro territorio Oggi per me è un giorno triste perché perdo un vero amico”.

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Sincero, ma ugualmente commosso, il ricordo di Furio Falvo: “Non ho mai considerato Alberto un amico, non avremmo potuto esserlo per incompatibilità caratteriali. Era un personaggio difficile, ma la sua intelligenza arguta, unita ad una simpatia tipica del napoletano, me lo fanno ricordare con piacere; mi vengono in mente momenti indimenticabili vissuti insieme a Tele Agylla. Buon viaggio Alberto”

Un personaggio di punta di RTA Tele Agylla il Maestro Augusto Travagliati, all’epoca ragazzo, che ricorda con piacere gli anni in cui ha frequentato la redazione guidata da Alberto Sava: “Caro Alberto, dalla Radio alla Tv e alla carta stampata hai dato un contributo fondamentale al Giornalismo del Territorio. Grazie per il Tuo insegnamento durante l’esperienza insieme. Ciao Alberto.”

Il territorio ha perso un punto di riferimento. Ci eravamo sentiti alcuni giorni fa al telefono, era un attento osservatore dei fatti con una grande capacità di analisi. Ironico e deciso con la penna in mano, lo ricordo così. Ciao Alberto”.

C. O.

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