L’uomo che portò la Coppa Davis all’Italia
Il primo italiano ad aver vinto un torneo del Grande Slam in singolare — trionfando al Roland Garros nel 1959 e 1960 — e una delle più grandi leggende del tennis azzurro.
Pietrangeli non fu mai un tennista che si accontentava di essere ricordato solo per i risultati.
Amava raccontare episodi che mostravano la sua personalità — a volte schietta, a volte ironica — e non nascondeva mai le sue emozioni.
In un’epoca in cui il tennis era spesso elitario, lui lo rese popolare, accessibile, umano.
Molti rammentano il suo modo di parlare, il suo spirito libero, il sorriso pronto. “Il Padel è lo sport delle pippe del tennis” fu una delle sue ultime uscite, ripresa da tutta la stampa nazionale
Come ha detto il presidente della federazione tennistica: quando si parla di Pietrangeli, non si pensa solo ai record, ma “a un modo di essere”.
Negli ultimi tempi si sapeva che Pietrangeli stava attraversando un periodo difficile.
Pochi mesi fa la famiglia aveva vissuto la prematura scomparsa di un figlio — un dolore innominabile che ha messo in ombra tanto splendore sportivo.
Alla luce di queste ferite personali, la sua scomparsa richiama non solo la nostalgia per un campione, ma la compassione per un uomo che — pur tra luci e ombre — ha dato tanto allo sport e alla sua famiglia.
Per chi scrive, oggi non è solo un giorno di lutto per il tennis.
È un momento di riconoscenza — verso un uomo che con una racchetta, con un sorriso, e con una vita vissuta a tutto campo, ha portato sogni, orgoglio e speranza a tante generazioni.
Alla sua famiglia, in particolare a sua nuora Cinzia Berni, grande amica della nostra testata, la nostra vicinanza più calorosa in questo momento di grande sofferenza.
TalkCity.it Redazione