Il 1972 fu un anno critico: da anni studi di scienziati attivisti dimostravano le conseguenze di un uso sfrenato e spregiudicato delle risorse naturali; nel ‘71 il libro di Barry Commoner; nel ‘72 lo studio del MIT sui limiti allo sviluppo.
La Conferenza di Stoccolma fu l’inizio di un percorso di consapevolezza e responsabilità nel quale, da allora fino ad oggi, siamo TUTTI chiamati ad agire.
Il presidente Mattarella nel discorso pronunciato in occasione del 5 giugno di quest’anno, ricorda che il “destino dell’uomo e dell’ambiente non sono mai stati così strettamente connessi” (e lo sappiamo bene…lo abbiamo vissuto con la pandemia).
Gli animali non riconoscono più il luogo dove hanno vissuto da sempre e si muovono in cerca di cibo, perché minacciati, oppure si estinguono. Se una specie si estingue è un tassello, una maglia che viene a mancare nella rete della vita.
“La scellerata guerra che sta insanguinando l’Europa” continua il Presidente Mattarella con l’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta provocando una conseguenza inevitabile sulla capacità di rispettare l’agenda degli impegni per contrastare il cambiamento climatico ed evitare così le ulteriori crisi umanitarie conseguenti”.
Forse, come era una volta…tanto tempo fa. Abbiamo anche bisogno di decisori politici “illuminati” e coraggiosi. Si facciano avanti.
“Sai, nel futuro non ci sarà cibo per tutti” “Davvero?” Sì, la popolazione continuerà a crescere e sarà difficile sfamarci. Potremo mangiare gli insetti. Alcune popolazioni nel mondo già lo fanno. Sono facili da allevare, contengono proteine, minerali, Potrebbero anche aiutare lo sviluppo di piccole aziende che li allevano”.
(Dialogo tra due bambini di tredici anni. Dopo averli ascoltati, ho tirato un sospiro di sollievo. Hanno uno
sguardo concreto verso il futuro, perché il futuro sarà il loro presente. Sanno già molte cose (molte più di noi) e coraggiosamente cercano delle soluzioni!)
Carla Celani