Dopo una lunga pausa, il Consiglio comunale di Allumiere è tornato a riunirsi lo scorso 25 novembre in una seduta che il consigliere Alessio Sgriscia (FdI), eletto inizialmente nella maggioranza del sindaco Luigi Landi e poi passato all’opposizione, definisce come “una delle più surreali degli ultimi anni”.
Secondo quanto riportato da Sgriscia in un suo comunicato, la convocazione era fissata alle 18.15, ma l’avvio dei lavori sarebbe slittato di quasi un’ora per mancanza del numero legale.
Il consigliere punta il dito contro la difficoltà del sindaco nel reperire i propri rappresentanti:
Landi sarebbe riuscito ad aprire la seduta solo grazie all’arrivo in extremis del consigliere Galimberti, chiamato direttamente dal primo cittadino per garantire la presenza minima necessaria.
“Una situazione paradossale – osserva Sgriscia – per un’amministrazione che si vanta di 1.800 voti e di un vasto gruppo di delegati”.
Durante la seduta emerge anche il tema della Delibera di Giunta dell’8 ottobre scorso, nella quale risultavano presenti soltanto due assessori (Landi e Ceccarelli) e assenti gli altri due membri.
Il consigliere Pasquini (PD) ha sollevato la questione di una possibile illegittimità dell’atto, richiamando l’attenzione della segretaria comunale.
Sgriscia ricorda come sia il sindaco sia la segretaria abbiano ammesso l’errore, e chiede che venga messo a verbale che le presenze errate sono riportate due volte all’interno del documento, ritenendo quindi necessaria l’annullazione della delibera.
Tra i punti più discussi c’è stata la mozione presentata dal gruppo PD per chiedere la sospensione dell’acquisto e della vendita, presso la Farmacia Comunale, dei farmaci prodotti dalla multinazionale israeliana TEVA.
La proposta, descritta da Sgriscia come “sentitissima”, è stata sostenuta dai promotori Frezza, Fracassa, Superchi e Pasquini, e ha ricevuto il voto favorevole anche dei due consiglieri di maggioranza Ceccarelli e Cammilletti.
Il consigliere di FdI commenta ironicamente la scelta, osservando che “d’ora in poi i cittadini controlleranno l’etichetta di supposte, cerotti e sciroppi per evitare la dicitura ‘prodotto da TEVA’”.
Il dibattito si è poi spostato sul rinnovo della convenzione del servizio associato di Polizia Locale tra Allumiere e Tolfa. Per Sgriscia, si tratterebbe di “un ennesimo tentativo del sindaco di spingere gli assi amministrativi verso Tolfa, a scapito della nostra comunità”.
Il consigliere collega questa critica anche al concorso per l’assunzione di un vigile, attualmente in corso, per il quale una delle prove si sarebbe tenuta al Teatro di Tolfa: “Vecchie abitudini – afferma – Landi non riesce a pensare ad Allumiere senza pensare prima a Tolfa”.
Il comunicato di Sgriscia si chiude con una frase polemica rivolta al sindaco:
“Speriamo che da qui a fine mandato non proponga l’annessione diretta di Allumiere a Tolfa”.
TalkCity.it Redazione